oggi il comparatista che affronta gli aspetti della lotta alla criminalità deve da un lato tenere ben chiari gli elementi normativi e gli strumenti legislativi, ma deve anche verificare l’efficienza e l’efficacia delle scelte normative e legislative rispetto alla loro possibile applicazione sia nel contesto di partenza che nei contesti oggetto di eventuale trapianto. Ignorare il dato politico o il dato della composizione sociale ed economica dei Paesi coinvolti nel fenomeno criminale significa solo fare confusione se non addirittura finire per danneggiare anche la parte sana della società.Ecco perché, a mio avviso, il comparatista dovrebbe riscoprire il ruolo “alternativo” del diritto in generale e del diritto privato in particolare. Trovare mezzi e soluzioni, diversi dal semplice sistema penale “punitivo”, che rendano più “conveniente” e “soddisfacente” seguire le regole anziché infrangerle è, a mio avviso, il modo migliore per combattere concretamente la criminalità. Tra i possibili rimedi vengono individuati: 1. nuove politiche e nuove “politiche” che rendono più “conveniente” seguire la legge; 2. collaborazione (meglio del solo approccio penale e punitivo); 3. mediazione (la cultura della mediazione è fondamentale soprattutto quando si tratta di una questione transnazionale o sono coinvolte persone di culture diverse); 4. informazione/formazione – la formazione di esperti di compliance è oggi una necessità per la complessità della compliance in ogni diverso sistema e anche per questioni considerate “sensibili” dalle norme nazionali, europee e internazionali (ad esempio, la complessità della finanza islamica e così via). Allo stesso modo, la diffusione di informazioni su tutti gli aspetti della compliance e sui temi a essa collegati è estremamente importante: se le procedure e i controlli sono chiari, accertati e conosciuti, questo porta ovviamente a una migliore compliance. In conclusione è necessario diffondere la cultura della legalità ma allo stesso tempo è necessario che le regole siano chiare, semplici, facili da usare, concrete e soprattutto “convenienti da seguire”. In questo lavoro è compito del compartiste individuare e suggerire le scelte possibili, ovviamente restando un problema di scelta politica la loro adozione.

Miranda A (2023). Comparazione giuridica e lotta alla criminalità organizzata. In E. Bertolini, L. Cuocolo, J.O. Frosini, Montanari L, G. Parodi, O. Pollicino, et al. (a cura di), Itinerari della comparazione. Scritti in onore di Giuseppe Franco Ferrari (pp. 183-211). Milano : EGEA.

Comparazione giuridica e lotta alla criminalità organizzata

Miranda A
2023-06-01

Abstract

oggi il comparatista che affronta gli aspetti della lotta alla criminalità deve da un lato tenere ben chiari gli elementi normativi e gli strumenti legislativi, ma deve anche verificare l’efficienza e l’efficacia delle scelte normative e legislative rispetto alla loro possibile applicazione sia nel contesto di partenza che nei contesti oggetto di eventuale trapianto. Ignorare il dato politico o il dato della composizione sociale ed economica dei Paesi coinvolti nel fenomeno criminale significa solo fare confusione se non addirittura finire per danneggiare anche la parte sana della società.Ecco perché, a mio avviso, il comparatista dovrebbe riscoprire il ruolo “alternativo” del diritto in generale e del diritto privato in particolare. Trovare mezzi e soluzioni, diversi dal semplice sistema penale “punitivo”, che rendano più “conveniente” e “soddisfacente” seguire le regole anziché infrangerle è, a mio avviso, il modo migliore per combattere concretamente la criminalità. Tra i possibili rimedi vengono individuati: 1. nuove politiche e nuove “politiche” che rendono più “conveniente” seguire la legge; 2. collaborazione (meglio del solo approccio penale e punitivo); 3. mediazione (la cultura della mediazione è fondamentale soprattutto quando si tratta di una questione transnazionale o sono coinvolte persone di culture diverse); 4. informazione/formazione – la formazione di esperti di compliance è oggi una necessità per la complessità della compliance in ogni diverso sistema e anche per questioni considerate “sensibili” dalle norme nazionali, europee e internazionali (ad esempio, la complessità della finanza islamica e così via). Allo stesso modo, la diffusione di informazioni su tutti gli aspetti della compliance e sui temi a essa collegati è estremamente importante: se le procedure e i controlli sono chiari, accertati e conosciuti, questo porta ovviamente a una migliore compliance. In conclusione è necessario diffondere la cultura della legalità ma allo stesso tempo è necessario che le regole siano chiare, semplici, facili da usare, concrete e soprattutto “convenienti da seguire”. In questo lavoro è compito del compartiste individuare e suggerire le scelte possibili, ovviamente restando un problema di scelta politica la loro adozione.
giu-2023
Settore GIUR-11/A - Diritto privato comparato
Miranda A (2023). Comparazione giuridica e lotta alla criminalità organizzata. In E. Bertolini, L. Cuocolo, J.O. Frosini, Montanari L, G. Parodi, O. Pollicino, et al. (a cura di), Itinerari della comparazione. Scritti in onore di Giuseppe Franco Ferrari (pp. 183-211). Milano : EGEA.
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