L’interno domestico ha subito, nel corso del Novecento, una radicale trasformazione. La condizione postmoderna, tratteggiata da Lyotard negli anni Settanta, nel decretare l’innalzamento dei media a valori insostituibili, delinea nella casa l’esigenza di un’individualizzazione dei suoi temi compositivi, di una flessibilità della sua spazialità in seno alle esigenze di mobilità dei suoi fruitori. In tale quadro la polverizzazione del nucleo familiare e il ritorno del lavoro all’interno dell’alloggio, già teorizzati da Toffler negli anni Ottanta, dispongono nel superamento degli schemi tipologici la sovrapposizione tra dimensione pubblica e componente privata dell’abitare. Distinta dall’indifferenza proposta nel loft, la pianta di progetto rimodula i temi del raumplan loosiano per la composizione, in sequenza, di vani riconoscibili dedicati all’accoglienza, alla convivialità e al telelavoro, rifusi in unica lettura visuale. Ad una contrazione degli spazi destinati alla cucina, intesa come affinamento del food industriale, si contrappone l’ampliamento dei corridoi di distribuzione, come spazi in grado di accogliere più funzioni, e l’inserimento dei vani dedicati al benessere del corpo, come ambienti primari di stanze destinate al riposo. Esito di un ribaltamento degli equilibri proporzionali tra spazio servente e spazio servito, lo spazio domestico misura nell’aggregazione di unità elementari le contrazioni e/o le dilatazioni della sua estensione. In continuità con tale evoluzione, la recente pandemia ha amplificato l’esigenza di vani aperti - logge, terrazze, giardini - posti in diretta connessione con lo spazio interno. Ne consegue un progressivo indebolimento della soglia di passaggio tra luoghi coperti e pertinenze esterne per l’affermazione di una spazialità dal prevalente sviluppo orizzontale. Protetta dalla sacralità del suo recinto, sospesa tra evidenza ed introversione, la casa contemporanea delinea nel patio il suo tipo di riferimento.
Russo, A. (2023). Abitare il presente : dalla Frankfurt Kitchen a ‘La Casa dell’Uomo’. In M. Bassanelli, I. Forino, L. Lanini, M. Lucchini (a cura di), Per una Nuova Casa Italiana : prospettive di ricerca e di progetto per la post-pandemia (pp. 161-167). Pisa : Pisa university press.
Abitare il presente : dalla Frankfurt Kitchen a ‘La Casa dell’Uomo’
Russo, Antonello
2023-01-01
Abstract
L’interno domestico ha subito, nel corso del Novecento, una radicale trasformazione. La condizione postmoderna, tratteggiata da Lyotard negli anni Settanta, nel decretare l’innalzamento dei media a valori insostituibili, delinea nella casa l’esigenza di un’individualizzazione dei suoi temi compositivi, di una flessibilità della sua spazialità in seno alle esigenze di mobilità dei suoi fruitori. In tale quadro la polverizzazione del nucleo familiare e il ritorno del lavoro all’interno dell’alloggio, già teorizzati da Toffler negli anni Ottanta, dispongono nel superamento degli schemi tipologici la sovrapposizione tra dimensione pubblica e componente privata dell’abitare. Distinta dall’indifferenza proposta nel loft, la pianta di progetto rimodula i temi del raumplan loosiano per la composizione, in sequenza, di vani riconoscibili dedicati all’accoglienza, alla convivialità e al telelavoro, rifusi in unica lettura visuale. Ad una contrazione degli spazi destinati alla cucina, intesa come affinamento del food industriale, si contrappone l’ampliamento dei corridoi di distribuzione, come spazi in grado di accogliere più funzioni, e l’inserimento dei vani dedicati al benessere del corpo, come ambienti primari di stanze destinate al riposo. Esito di un ribaltamento degli equilibri proporzionali tra spazio servente e spazio servito, lo spazio domestico misura nell’aggregazione di unità elementari le contrazioni e/o le dilatazioni della sua estensione. In continuità con tale evoluzione, la recente pandemia ha amplificato l’esigenza di vani aperti - logge, terrazze, giardini - posti in diretta connessione con lo spazio interno. Ne consegue un progressivo indebolimento della soglia di passaggio tra luoghi coperti e pertinenze esterne per l’affermazione di una spazialità dal prevalente sviluppo orizzontale. Protetta dalla sacralità del suo recinto, sospesa tra evidenza ed introversione, la casa contemporanea delinea nel patio il suo tipo di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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