Ad un anno dall’inizio del funzionamento del tribunale Speciale per il Libano, questo articolo ne esamina l’operato in materia di diritti dei detenuti in attesa di giudizio. Nonostante si tratti del primo tribunale penale internazionale competente a conoscere crimini perpetrati in un paese dell’area araba, esso si pone pienamente nel solco evolutivo tracciato dai suoi predecessori ed anzi compie alcuni notevoli passi in avanti in tema di tutela dei diritti dei detenuti. All’interno dell’articolo viene esaminato l’operato di tutti i principali organi del Tribunale, mostrando come la tutela dei diritti umani sia stata una costante che ne ha innervato tutta l’attività, sia quella a carattere normativo che quella a carattere prettamente giurisdizionale. Il fatto, poi, che si tratti del primo tribunale penale internazionale competente a conoscere di atti di terrorismo – anzi, un tribunale la cui competenza ratione materiae è praticamente limitata a tali atti –, rende l’analisi del suo operato ancora più interessante: in un momento storico che si caratterizza troppo spesso per la ‘sospensione’ dei diritti dei soggetti sospettati di essere terroristi, il Tribunale Speciale per il Libano arriva ad affermare la natura di jus cogens del diritto di ogni persona arrestata di essere portata prontamente davanti ad un giudice.

Agnello, F. (2010). La cooperazione degli organi del Tribunale speciale per il Libano nella tutela dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio. I DIRITTI DELL'UOMO, Anno XXI, n. 2 -2010(2), 38-57.

La cooperazione degli organi del Tribunale speciale per il Libano nella tutela dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio

AGNELLO, Francesco
2010-01-01

Abstract

Ad un anno dall’inizio del funzionamento del tribunale Speciale per il Libano, questo articolo ne esamina l’operato in materia di diritti dei detenuti in attesa di giudizio. Nonostante si tratti del primo tribunale penale internazionale competente a conoscere crimini perpetrati in un paese dell’area araba, esso si pone pienamente nel solco evolutivo tracciato dai suoi predecessori ed anzi compie alcuni notevoli passi in avanti in tema di tutela dei diritti dei detenuti. All’interno dell’articolo viene esaminato l’operato di tutti i principali organi del Tribunale, mostrando come la tutela dei diritti umani sia stata una costante che ne ha innervato tutta l’attività, sia quella a carattere normativo che quella a carattere prettamente giurisdizionale. Il fatto, poi, che si tratti del primo tribunale penale internazionale competente a conoscere di atti di terrorismo – anzi, un tribunale la cui competenza ratione materiae è praticamente limitata a tali atti –, rende l’analisi del suo operato ancora più interessante: in un momento storico che si caratterizza troppo spesso per la ‘sospensione’ dei diritti dei soggetti sospettati di essere terroristi, il Tribunale Speciale per il Libano arriva ad affermare la natura di jus cogens del diritto di ogni persona arrestata di essere portata prontamente davanti ad un giudice.
2010
Settore IUS/13 - Diritto Internazionale
Agnello, F. (2010). La cooperazione degli organi del Tribunale speciale per il Libano nella tutela dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio. I DIRITTI DELL'UOMO, Anno XXI, n. 2 -2010(2), 38-57.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Agnello_La cooperazione degli organi del TSL nella tutela dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio.pdf

Solo gestori archvio

Descrizione: Articolo
Dimensione 9.27 MB
Formato Adobe PDF
9.27 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/59902
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact