Le procedure di nomina di competenza parlamentare e governativa: analisi comparata e proposte per un (ri)equilibrio di genere nell’ordinamento italiano

This paper aims to analyze, in a comparative perspective, the gender balanced mechanisms in the procedures for the public offices appointment, carried out by the Parliament and the Government. Although gender equality is a constitutional principle, it is not often implemented in practice, finding it difficult to realize a ‘balanced’ participation between men and women in the institutional dimension. The study focuses on the methods of appointment and on the consequent composition of Authorities, Constitutional Courts and Judicial self-governing Bodies of some European systems (Spain, Germany, France, Portugal and the United Kingdom). The comparative analysis reveals a variety of solutions, such as the use of percentage quota mechanisms or the adoption of soft law measures. The final purpose of the research is to identify the possible actions that could be taken in the Italian system, which still lacks not only a framework legislation, but also mechanisms to guide parliamentary and governmental choices towards a balanced composition of these subjects.

La presente ricerca mira ad analizzare, secondo una prospettiva comparata, i meccanismi gender balanced, eventualmente presenti, nelle procedure di nomina delle cariche pubbliche, di competenza parlamentare e governativa. Il principio dell’equilibrio di genere, sebbene di portata costituzionale, spesso non risulta attuato nella realtà concreta, rispetto alla quale difficilmente si riscontra una composizione paritaria sul piano della dimensione istituzionale. Lo studio ha riguardato l’analisi delle modalità di nomina di Authorities, Corti costituzionali e organi di autogoverno della magistratura di alcuni ordinamenti europei (Spagna, Germania, Francia, Portogallo e Regno Unito). La comparazione ha evidenziato soluzioni eterogenee, come il ricorso a meccanismi di quote percentuali o l’affermazione di misure di soft law. Fine ultimo della ricerca è stato l’individuazione di possibili interventi che potrebbero effettuarsi nell’ordinamento italiano, tutt’oggi carente non solo di una normativa quadro di riferimento, ma anche di meccanismi in grado di orientare le scelte parlamentari e governative verso una composizione equilibrata dei collegi esaminati.