L’attuazione dello scopo pratico della legge tra giudice e legislatore: Rotondi e “Gli atti in frode alla legge”

In the work of Rotondi, who devotes himself in great detail to the analysis of the numerous practical cases of Roman law, a methodological inclination emerges which combines innovation under dogmatic control, underpinned by the reluctance to break pre-existing paradigms and by the predilection for harmonious development that relegates solutions of continuity with traditional juridical categories to exceptions. This is even more evident in his reflection on the evolution of the meaning of the word fraus and on the consideration according to which the fraus legi of Roman-Justinian law could be configured as an interpretation technique (like aequitas and bona fides), through which the interpreter should have grasped the spirit of the norm before the literal datum. From this investigation derives the conception that recognizes in fraud a diversion of the cause from its purpose, indirectly achieving the result that the law prohibits: the elusive transaction is therefore distinguished from the directly illicit one for the sole circumstance that the violation of the law is hidden . In particular, this survey aims to help understand Rotondi's pages, while attempting to offer, at the same time, valuable insights into the current regulatory context.

Nel lavoro di Rotondi, che si dedica con dovizia di particolari all’analisi dei numerosi casi pratici del diritto romano, emerge un’inclinazione metodologica che congiunge innovazione a controllo dogmatico, puntellato dalla refrattarietà alla rottura secca dei paradigmi preesistenti e dalla predilezione per lo sviluppo armonico che relega a eccezioni le soluzioni di continuità con le categorie giuridiche tradizionali. Ciò è vieppiù evidente nella sua riflessione sull’evoluzione del significato della parola fraus e sulla considerazione secondo la quale la fraus legi del diritto romano-giustinianeo fosse configurabile quale tecnica di interpretazione (al pari dell’aequitas e della bona fides), attraverso cui l’interprete avrebbe dovuto cogliere lo spirito della norma prima del dato letterale. Discende da tale indagine la concezione che ravvisa nella frode uno sviamento della causa dalla propria finalità, raggiungendo indirettamente il risultato che la legge proibisce: il negozio elusivo si distingue, quindi, da quello direttamente illecito per la sola circostanza che la violazione della norma è occulta. In particolare, la presente indagine si propone di aiutare a comprendere le pagine di Rotondi, tentando di offrire, al contempo, preziosi spunti di riflessione sull'attuale contesto ordinamentale.