Quale diritto penale in ipotesi di "vittime collaterali" di drone strike? La sempre maggiore rilevanza che il fenomeno degli omicidi mirati a mezzo drone assume nel contesto internazionale pone la necessità di interrogarsi su come, nell'ordinamento interno, le categorie classiche del diritto penale debbano operare rispetto a fattispecie "peculiari", caratterizzate da una distanza fisica e psichica dal target e dall’esistenza di una “catena di comando” coinvolta, a più livelli, nella singola operazione di omicidio mirato. Si cercherà pertanto di capire, partendo dal caso dell'omicidio di un cittadino italiano per mezzo di droni statunitensi in Pakistan, ma fornendo un contributo di portata più generale, quali soggetti della c.d. "catena di comando" sono coinvolti nelle operazioni; successivamente si concentrerà l'attenzione su come gli sviluppi dogmatici e le elaborazioni giurisprudenziali sul tema dell'elemento soggettivo del reato debbano modellarsi rispetto ad omicidi di vittime collaterali commessi tramite drone, negli ultimi anni oggetto di un uso sempre più frequente alla luce della Global War on Terror, di cui gli Stati Uniti d'America si sono resi promotori.
Mauri, D., Cucco, C. (2018). Omicidi mirati a mezzo drone: brevi riflessioni a margine del caso "Lo Porto" tra diritto penale e diritto internazionale. DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO(5), 65-90.
Omicidi mirati a mezzo drone: brevi riflessioni a margine del caso "Lo Porto" tra diritto penale e diritto internazionale
Mauri, D;Cucco, C
2018-01-01
Abstract
Quale diritto penale in ipotesi di "vittime collaterali" di drone strike? La sempre maggiore rilevanza che il fenomeno degli omicidi mirati a mezzo drone assume nel contesto internazionale pone la necessità di interrogarsi su come, nell'ordinamento interno, le categorie classiche del diritto penale debbano operare rispetto a fattispecie "peculiari", caratterizzate da una distanza fisica e psichica dal target e dall’esistenza di una “catena di comando” coinvolta, a più livelli, nella singola operazione di omicidio mirato. Si cercherà pertanto di capire, partendo dal caso dell'omicidio di un cittadino italiano per mezzo di droni statunitensi in Pakistan, ma fornendo un contributo di portata più generale, quali soggetti della c.d. "catena di comando" sono coinvolti nelle operazioni; successivamente si concentrerà l'attenzione su come gli sviluppi dogmatici e le elaborazioni giurisprudenziali sul tema dell'elemento soggettivo del reato debbano modellarsi rispetto ad omicidi di vittime collaterali commessi tramite drone, negli ultimi anni oggetto di un uso sempre più frequente alla luce della Global War on Terror, di cui gli Stati Uniti d'America si sono resi promotori.File | Dimensione | Formato | |
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