Nell’ambito dei rapporti tra società metropolitane e coloniali nel mondo antico, le pratiche matrimoniali di tiranni o aristocrazie dominanti rappresentano un elemento che sembra superare, parafrasando Fernand Braudel, le barriere imposte dalle categorie rigidamente definite della storia politica, sociale ed economica e apparire sotto la stessa forma nell’insieme del mondo greco e in un lasso di tempo che attraversa secoli diversi. Tale elemento, opportunamente considerato, permette di allargare il discorso ad un’altra storia e, attraversando ambiti fra loro molto diversi, di studiare le connessioni talvolta evidenti, talvolta nascoste tra le molteplici correnti che tutte insieme tessono la rete di una civiltà e contribuiscono a consolidarne senza schemi o pregiudizi i valori identitari. Il presente contributo analizza le politiche matrimoniali dei tiranni di Sicilia tra il V e il IV secolo, politiche che pur rispondendo a concreti disegni politici, assumono al tempo stesso uno specifico valore simbolico tenuto conto che il matrimonio è un eccellente rivelatore dei meccanismi di una società, un parametro che permette di valutarne gli aspetti più disparati quali la sessualità, i codici comportamentali, la tradizione rituale, la posizione della donna, l'immagine che si vuole dare di sé agli altri. La natura sfuggente e proteiforme del potere tirannico ricorre a espedienti più vari per trovare risposte alla sua problematica consistenza giuridica. Un matrimonio tra due casate aristocratiche di città diverse apre la trama dei rapporti politici tra Emmenidi e Dinomenidi così come una accorta e inusuale politica matrimoniale viene praticata dallo stesso Dionigi per rafforzare il suo potere. Con questa politica matrimoniale i tiranni di Sicilia si inseriscono in una tradizione, già felicemente sperimentata in area metropolitana, tradizione che sembra riprendere schemi consueti proprio delle aristocrazie arcaiche tra i cui membri esistevano legami che oltrepassavano persino gli stati e univano spesso famiglie reali di regioni differenti. L’immagine del prestigio, del potere e della ricchezza, le tre componenti che riassume nel mondo greco l’idea di aristocrazia, trovavano in queste alleanze matrimoniali la massima visualizzazione.

Bruno, G. (2010). Politiche matrimoniali di tiranni di Sicilia tra V e IV secolo a.c.. In Alleanze e parentele: le affinità elettive nella Storiografia sulla Sicilia Antica (pp. 92-108).

Politiche matrimoniali di tiranni di Sicilia tra V e IV secolo a.c.

BRUNO, Giovanna
2010-01-01

Abstract

Nell’ambito dei rapporti tra società metropolitane e coloniali nel mondo antico, le pratiche matrimoniali di tiranni o aristocrazie dominanti rappresentano un elemento che sembra superare, parafrasando Fernand Braudel, le barriere imposte dalle categorie rigidamente definite della storia politica, sociale ed economica e apparire sotto la stessa forma nell’insieme del mondo greco e in un lasso di tempo che attraversa secoli diversi. Tale elemento, opportunamente considerato, permette di allargare il discorso ad un’altra storia e, attraversando ambiti fra loro molto diversi, di studiare le connessioni talvolta evidenti, talvolta nascoste tra le molteplici correnti che tutte insieme tessono la rete di una civiltà e contribuiscono a consolidarne senza schemi o pregiudizi i valori identitari. Il presente contributo analizza le politiche matrimoniali dei tiranni di Sicilia tra il V e il IV secolo, politiche che pur rispondendo a concreti disegni politici, assumono al tempo stesso uno specifico valore simbolico tenuto conto che il matrimonio è un eccellente rivelatore dei meccanismi di una società, un parametro che permette di valutarne gli aspetti più disparati quali la sessualità, i codici comportamentali, la tradizione rituale, la posizione della donna, l'immagine che si vuole dare di sé agli altri. La natura sfuggente e proteiforme del potere tirannico ricorre a espedienti più vari per trovare risposte alla sua problematica consistenza giuridica. Un matrimonio tra due casate aristocratiche di città diverse apre la trama dei rapporti politici tra Emmenidi e Dinomenidi così come una accorta e inusuale politica matrimoniale viene praticata dallo stesso Dionigi per rafforzare il suo potere. Con questa politica matrimoniale i tiranni di Sicilia si inseriscono in una tradizione, già felicemente sperimentata in area metropolitana, tradizione che sembra riprendere schemi consueti proprio delle aristocrazie arcaiche tra i cui membri esistevano legami che oltrepassavano persino gli stati e univano spesso famiglie reali di regioni differenti. L’immagine del prestigio, del potere e della ricchezza, le tre componenti che riassume nel mondo greco l’idea di aristocrazia, trovavano in queste alleanze matrimoniali la massima visualizzazione.
2010
Bruno, G. (2010). Politiche matrimoniali di tiranni di Sicilia tra V e IV secolo a.c.. In Alleanze e parentele: le affinità elettive nella Storiografia sulla Sicilia Antica (pp. 92-108).
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