Scopo dello studio: Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato come l’infiammazione cronica low-grade, stimata attraverso il rapporto neutrofili-linfociti (NLR), sia collegata ai fattori di rischio cardiovascolari tradizionali e non. Scopo del nostro studio è stato quello di indagare sul potenziale ruolo prognostico del NLR riguardo la progressione della malattia renale cronica e l’insorgenza di eventi cardiovascolari avversi in una coorte di pazienti nefropatici e ipertesi. Materiali e metodi: In questo studio retrospettivo osservazionale sono stati consecutivamente selezionati 403 pazienti i nostri ambulatori di Nefrologia e Ipertensione. Ogni paziente è stato sottoposto a esame obiettivo e raccolta anamnestica al fine di individuare i fattori di rischio per malattia cardiovascolare. Un emocromo completo, unito a dati bioumorali relativi alla funzionalità renale, profilo lipidico ed elettrolitico così come le misurazioni di pressione arteriosa e degli indici antropometrici sono stati effettuati alla baseline e a ogni controllo. Risultati Il tempo medio di follow-up è di 38,95 ± 27, 75 mesi. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi sulla base del cut-off ottimale di NLR ottenuto mediante curva ROC, di 1,96. Per quanto riguarda l’endpoint relativo all’insorgenza di eventi cardiovascolari, nel tempo di follow-up si sono verificati 94 eventi, 74 dei quali nel gruppo caratterizzato da un elevato NLR. Alla curva ROC, il cut- off di NLR di 1.96 è dotato di una sensibilità del 78,7% e di una specificità del 51,7 (AUC=0,672, P=<0,0001). All’analisi multivariata mediante test di regressione di Cox, il NLR risulta predire indipendentemente l’evento cardiovascolare, anche dopo correzione per sesso, BMI, diabete, ipertensione, dislipidemia e iperuricemia, predizione di eventi cardiovascolari. Il NLR risulta predire il rischio di progressione della malattia renale cronica indipendentemente dall’età, dal sesso e da fattori di rischio quali obesità, dislipidemia, iperuricemia, ma non dall’ipertensione e dal diabete.predizione di eventi cardiovascolari. Conclusioni: Il presente studio suggerisce che i pazienti con NLR elevato abbiano un rischio significativamente maggiore di progressione della malattia renale, nonché di insorgenza di eventi cardiovascolari rispetto ai pazienti che hanno un NLR al di sotto del cut-off individuato nella nostra coorte.
Mule' Giuseppe, Sorce Alessandra , Tranchida Valeria, Mancia Ettore, Carollo Caterina, Vario Maria Giovanna, et al. (2022). UN ELEVATO RAPPORTO NEUTROFILI-LINFOCITI AUMENTA IL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI E DI DECLINO DELLA FUNZIONE RENALE IN UNA COORTE DI PAZIENTI IPERTESI NEFROPATICI. GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA, S79.
UN ELEVATO RAPPORTO NEUTROFILI-LINFOCITI AUMENTA IL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI E DI DECLINO DELLA FUNZIONE RENALE IN UNA COORTE DI PAZIENTI IPERTESI NEFROPATICI
Mule' Giuseppe
;Tranchida Valeria;Mancia Ettore;Carollo Caterina;Vario Maria Giovanna;Cottone Santina
2022-10-01
Abstract
Scopo dello studio: Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato come l’infiammazione cronica low-grade, stimata attraverso il rapporto neutrofili-linfociti (NLR), sia collegata ai fattori di rischio cardiovascolari tradizionali e non. Scopo del nostro studio è stato quello di indagare sul potenziale ruolo prognostico del NLR riguardo la progressione della malattia renale cronica e l’insorgenza di eventi cardiovascolari avversi in una coorte di pazienti nefropatici e ipertesi. Materiali e metodi: In questo studio retrospettivo osservazionale sono stati consecutivamente selezionati 403 pazienti i nostri ambulatori di Nefrologia e Ipertensione. Ogni paziente è stato sottoposto a esame obiettivo e raccolta anamnestica al fine di individuare i fattori di rischio per malattia cardiovascolare. Un emocromo completo, unito a dati bioumorali relativi alla funzionalità renale, profilo lipidico ed elettrolitico così come le misurazioni di pressione arteriosa e degli indici antropometrici sono stati effettuati alla baseline e a ogni controllo. Risultati Il tempo medio di follow-up è di 38,95 ± 27, 75 mesi. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi sulla base del cut-off ottimale di NLR ottenuto mediante curva ROC, di 1,96. Per quanto riguarda l’endpoint relativo all’insorgenza di eventi cardiovascolari, nel tempo di follow-up si sono verificati 94 eventi, 74 dei quali nel gruppo caratterizzato da un elevato NLR. Alla curva ROC, il cut- off di NLR di 1.96 è dotato di una sensibilità del 78,7% e di una specificità del 51,7 (AUC=0,672, P=<0,0001). All’analisi multivariata mediante test di regressione di Cox, il NLR risulta predire indipendentemente l’evento cardiovascolare, anche dopo correzione per sesso, BMI, diabete, ipertensione, dislipidemia e iperuricemia, predizione di eventi cardiovascolari. Il NLR risulta predire il rischio di progressione della malattia renale cronica indipendentemente dall’età, dal sesso e da fattori di rischio quali obesità, dislipidemia, iperuricemia, ma non dall’ipertensione e dal diabete.predizione di eventi cardiovascolari. Conclusioni: Il presente studio suggerisce che i pazienti con NLR elevato abbiano un rischio significativamente maggiore di progressione della malattia renale, nonché di insorgenza di eventi cardiovascolari rispetto ai pazienti che hanno un NLR al di sotto del cut-off individuato nella nostra coorte.File | Dimensione | Formato | |
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