Introduzione. La violenza nei luoghi di lavoro è oggi riconosciuta come un rilevante fattore di rischio occupazionale. L’International Labour Organization, con la Convenzione 190 del 2019, ratificata in Italia il 29/10/21, ha fornito una definizione riconosciuta a livello internazionale di violenze e molestie nel mondo del lavoro, specificando i soggetti protetti, gli ambiti lavorativi di applicazione, le misure di prevenzione e contrasto da adottare e i soggetti responsabili per la loro attuazione, nel contesto di un approccio inclusivo, sensibile al genere e ai soggetti vulnerabili (1). Analizzare e caratterizzare il fenomeno è necessario per mettere in campo adeguate strategie di controllo e prevenzione con particolare riguardo ad alcuni settori lavorativi. Obiettivi. Fornire un inquadramento generale sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro con particolare riferimento a dimensione, caratteristiche demografiche e lavorative, e impatto che tale fenomeno produce in diversi settori lavorativi. Metodi. Vengono analizzati i principali risultati di prevalenza relativi a violenze e molestie nei luoghi di lavoro riportati in revisioni della letteratura e documenti di organismi europei pubblicati negli ultimi 10 anni selezionati attraverso ricerca su PubMed. Risultati e Conclusioni. Il fenomeno della violenza nei luoghi di lavoro è indagato mediante survey periodicamente condotte in Europa da vari organismi, ma l’uso di differenti approcci metodologici limita molto la confrontabilità dei risultati. Secondo il Report Eurofound 2015 i casi di violenze e minacce nei luoghi di lavoro sono aumentati fino agli anni 2000, mentre nel periodo 2005-2010 emerge un trend divergente: le violenze fisiche calano (dal 5% al 2%) mentre altre forme di violenza rimangono sostanzialmente stabili (2). Esiste inoltre il problema della sotto-notifica, anche superiore al 50% degli eventi, quando si vogliano analizzare dati amministrativi, es. da ispettorati del lavoro, enti assicuratori, corti di giustizia. In generale le donne sono più esposte a molestie sessuali, gli uomini a violenze fisiche. Tra gli altri fattori con rischio maggiore sono l’età più giovane (16,1% < 35 anni vs 13,8% e 12,2% per le fasce 35-49 e > 50 anni), l’essere nato in un paese straniero (17,5% vs 13,7%, autoctoni), un basso livello d’istruzione (24% vs 16%, alto livello), l’assunzione con contratti atipici (22% vs 14,5%, contratti a tempo indeterminato) (2). Sanità, servizi sociali, trasporti, turismo, pubblica amministrazione e istruzione sono i settori con maggior rischio da parte di terzi. Tra le condizioni lavorative associate a segnalazioni di atti violenti, una maggiore evidenza esiste per alcuni indicatori “soggettivi” (es. conflitto tempi vita-lavoro) o nel contesto di ambienti di lavoro stressanti. Nei servizi una recente rassegna ha evidenziato l’associazione tra violenza psicologica e cattiva salute mentale e assenze per malattia, e tra violenza fi sica e cattiva salute mentale (3). Strategie di contrasto e prevenzione sono importanti per tutelare la salute fisica e mentale e la capacità lavorativa dei lavoratori, riducendo nel contempo i costi associati ad assenteismo, turnover e perdita di produttività.

M.L. Scapellato, F.L.F. (2022). VIOLENZA E MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO. DIMENSIONE, CARATTERISTICHE E IMPATTO DEL FENOMENO. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, XLIV(N. 2), 139-140.

VIOLENZA E MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO. DIMENSIONE, CARATTERISTICHE E IMPATTO DEL FENOMENO

M. G. Verso
Membro del Collaboration Group
;
2022-09-01

Abstract

Introduzione. La violenza nei luoghi di lavoro è oggi riconosciuta come un rilevante fattore di rischio occupazionale. L’International Labour Organization, con la Convenzione 190 del 2019, ratificata in Italia il 29/10/21, ha fornito una definizione riconosciuta a livello internazionale di violenze e molestie nel mondo del lavoro, specificando i soggetti protetti, gli ambiti lavorativi di applicazione, le misure di prevenzione e contrasto da adottare e i soggetti responsabili per la loro attuazione, nel contesto di un approccio inclusivo, sensibile al genere e ai soggetti vulnerabili (1). Analizzare e caratterizzare il fenomeno è necessario per mettere in campo adeguate strategie di controllo e prevenzione con particolare riguardo ad alcuni settori lavorativi. Obiettivi. Fornire un inquadramento generale sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro con particolare riferimento a dimensione, caratteristiche demografiche e lavorative, e impatto che tale fenomeno produce in diversi settori lavorativi. Metodi. Vengono analizzati i principali risultati di prevalenza relativi a violenze e molestie nei luoghi di lavoro riportati in revisioni della letteratura e documenti di organismi europei pubblicati negli ultimi 10 anni selezionati attraverso ricerca su PubMed. Risultati e Conclusioni. Il fenomeno della violenza nei luoghi di lavoro è indagato mediante survey periodicamente condotte in Europa da vari organismi, ma l’uso di differenti approcci metodologici limita molto la confrontabilità dei risultati. Secondo il Report Eurofound 2015 i casi di violenze e minacce nei luoghi di lavoro sono aumentati fino agli anni 2000, mentre nel periodo 2005-2010 emerge un trend divergente: le violenze fisiche calano (dal 5% al 2%) mentre altre forme di violenza rimangono sostanzialmente stabili (2). Esiste inoltre il problema della sotto-notifica, anche superiore al 50% degli eventi, quando si vogliano analizzare dati amministrativi, es. da ispettorati del lavoro, enti assicuratori, corti di giustizia. In generale le donne sono più esposte a molestie sessuali, gli uomini a violenze fisiche. Tra gli altri fattori con rischio maggiore sono l’età più giovane (16,1% < 35 anni vs 13,8% e 12,2% per le fasce 35-49 e > 50 anni), l’essere nato in un paese straniero (17,5% vs 13,7%, autoctoni), un basso livello d’istruzione (24% vs 16%, alto livello), l’assunzione con contratti atipici (22% vs 14,5%, contratti a tempo indeterminato) (2). Sanità, servizi sociali, trasporti, turismo, pubblica amministrazione e istruzione sono i settori con maggior rischio da parte di terzi. Tra le condizioni lavorative associate a segnalazioni di atti violenti, una maggiore evidenza esiste per alcuni indicatori “soggettivi” (es. conflitto tempi vita-lavoro) o nel contesto di ambienti di lavoro stressanti. Nei servizi una recente rassegna ha evidenziato l’associazione tra violenza psicologica e cattiva salute mentale e assenze per malattia, e tra violenza fi sica e cattiva salute mentale (3). Strategie di contrasto e prevenzione sono importanti per tutelare la salute fisica e mentale e la capacità lavorativa dei lavoratori, riducendo nel contempo i costi associati ad assenteismo, turnover e perdita di produttività.
set-2022
Congresso Nazionale SIML Società Italiana di Medicina del Lavoro
Genova
28-30 Settembre 2022
84°
M.L. Scapellato, F.L.F. (2022). VIOLENZA E MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO. DIMENSIONE, CARATTERISTICHE E IMPATTO DEL FENOMENO. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, XLIV(N. 2), 139-140.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/582271
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