Bertrand Russell, alle porte del secolo scorso, fa riferimento ad una speranza che sia fonte di ispirazione e motore della moderna educazione. Quello che qui ci si appresta ad affrontare e analizzare è un problema che ha impegnato, durante tutta la storia dell’uomo, la riflessione delle menti più attive e geniali. Ciò significa che coloro i quali si sono occupati di riflettere sulle condizioni dell’uomo, sulla sua vita, e sui beni che costitutivamente la rendono migliore, hanno visto nell’educazione dei giovani il nucleo sostanziale, insostituibile e necessario alla vita buona. Le parole di Russell ci riportano direttamente al presente e all’obiettivo che deve raggiungere la scuola del nuovo scenario, riallacciandoci alla prospettiva di Edgar Morin il quale afferma: «ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità» . L’appello, dunque, oggi come lo scorso secolo, è volto di nuovo alla speranza, la speranza di un nuovo umanesimo che stia alla base dell’intera cultura. In questo caso è proprio il sistema scuola a svolgere un ruolo fondamentale nelle diverse fasi di formazione dell’individuo. E questo deve essere fatto in armonia con la famiglia , che è la culla in cui l’individuo inizia a sviluppare le proprie potenzialità. Quest’ultima, al pari del sistema scuola, non va considerata come la somma delle singole parti che la compongono; essa è, piuttosto, un sistema aperto, in grado di adattarsi e trasformarsi in relazione al contesto in cui è inserito e in funzione del benessere dei suoi membri. A tal fine deve garantire un ambiente accogliente, che fornisca quella forma di nutrimento affettivo indispensabile per la propria crescita e autonomia; un ambiente che dovrebbe riproporsi nell’universo scolastico, da intendersi come «un’estensione ed un ampliamento della casa» . A questo proposito, una delle questioni più difficili e complesse è proprio quella del rapporto fra insegnanti e familiari, co-protagonisti del processo di sviluppo del bambino. È necessario, quindi, che scuola e famiglia siano primariamente alleate. Tale alleanza deve fondarsi, anzitutto, su un rapporto di fiducia reciproca, che consenta di costruire un “ponte sicuro” per il conseguimento di un obiettivo unico. Obiettivo identificabile, appunto, con la formazione dell’individuo.
Aulico, P., Canzio, M., Città, G., Fontana, R., Marchetta, U., Filippi, P. (2008). Epistemologia della formazione. Il sapere articolato. In Epistemologia della Formazione. Il sapere articolato (pp. 83-91). Roma : Pioda Editore.
Epistemologia della formazione. Il sapere articolato
MARCHETTA, Ugo;FILIPPI, Piera
2008-01-01
Abstract
Bertrand Russell, alle porte del secolo scorso, fa riferimento ad una speranza che sia fonte di ispirazione e motore della moderna educazione. Quello che qui ci si appresta ad affrontare e analizzare è un problema che ha impegnato, durante tutta la storia dell’uomo, la riflessione delle menti più attive e geniali. Ciò significa che coloro i quali si sono occupati di riflettere sulle condizioni dell’uomo, sulla sua vita, e sui beni che costitutivamente la rendono migliore, hanno visto nell’educazione dei giovani il nucleo sostanziale, insostituibile e necessario alla vita buona. Le parole di Russell ci riportano direttamente al presente e all’obiettivo che deve raggiungere la scuola del nuovo scenario, riallacciandoci alla prospettiva di Edgar Morin il quale afferma: «ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità» . L’appello, dunque, oggi come lo scorso secolo, è volto di nuovo alla speranza, la speranza di un nuovo umanesimo che stia alla base dell’intera cultura. In questo caso è proprio il sistema scuola a svolgere un ruolo fondamentale nelle diverse fasi di formazione dell’individuo. E questo deve essere fatto in armonia con la famiglia , che è la culla in cui l’individuo inizia a sviluppare le proprie potenzialità. Quest’ultima, al pari del sistema scuola, non va considerata come la somma delle singole parti che la compongono; essa è, piuttosto, un sistema aperto, in grado di adattarsi e trasformarsi in relazione al contesto in cui è inserito e in funzione del benessere dei suoi membri. A tal fine deve garantire un ambiente accogliente, che fornisca quella forma di nutrimento affettivo indispensabile per la propria crescita e autonomia; un ambiente che dovrebbe riproporsi nell’universo scolastico, da intendersi come «un’estensione ed un ampliamento della casa» . A questo proposito, una delle questioni più difficili e complesse è proprio quella del rapporto fra insegnanti e familiari, co-protagonisti del processo di sviluppo del bambino. È necessario, quindi, che scuola e famiglia siano primariamente alleate. Tale alleanza deve fondarsi, anzitutto, su un rapporto di fiducia reciproca, che consenta di costruire un “ponte sicuro” per il conseguimento di un obiettivo unico. Obiettivo identificabile, appunto, con la formazione dell’individuo.File | Dimensione | Formato | |
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