Scopo L'obiettivo del presente studio è quello di valutare se, nella popolazione in esame, il Myocardial Blush Grade e gli altri parametri angiografici siano correlati ad altri indici clinici dopo la riapertura dell'arteria epicardica. Materiali e metodi Il presente studio consiste in una valutazione retrospettiva dei parametri angiografici, in relazione a dati ecocardiografici ed elettrocardiografici, di una popolazione osservata comprendente 118 pazienti, tra Febbraio 2003 e Giugno 2007, con sopraslivellamento del tratto ST > 1 mm in almeno due derivazioni elettrocardiografiche vicine, sottoposti ad angioplastica primaria nel nostro Dipartimento. Risultati Dopo PCI, un flusso TIMI 3 è stato riscontrato in 94 pazienti (79%); un valore di MBG 3 è stato osservato in 45 pazienti(38%); un cTFC significativamente più basso è stato rilevato nei pazienti che presentavano un flusso TIMI 3 e un valore di MBG 3. Una migliore riperfusione tissutale era rilevabile in pazienti che presentavano una maggiore risoluzione del tratto SI. Conclusioni Il tempo dall'insorgenza dei sintomi è un importante determinante del no-reflow. Il myocardial blush grade risulta essere il miglior parametro angiografico per la diagnosi di riperfusione dopo infarto miocardico, in grado di dare anche indicazioni prognostiche. La giusta definizione angiografica di "efficace riperfusione miocardica" andrà sicuramente rivista e completata, in quanto deve essere ormai intesa come riottenuto flusso TIMI 3 dell'arteria epicardica ma in presenza di MB 2-3.

Evola S, B.R. (2008). VALUTAZIONE ANGIOGRAFICA DELLA RIPERFUSIONE MIOCARDICA IN PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO ACUTO TRATTATI CON ANGIOPLASTICA PRIMARIA. Giornale di Cardiologia Pratica, 2008.

VALUTAZIONE ANGIOGRAFICA DELLA RIPERFUSIONE MIOCARDICA IN PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO ACUTO TRATTATI CON ANGIOPLASTICA PRIMARIA

NOVO, Salvatore;
2008-01-01

Abstract

Scopo L'obiettivo del presente studio è quello di valutare se, nella popolazione in esame, il Myocardial Blush Grade e gli altri parametri angiografici siano correlati ad altri indici clinici dopo la riapertura dell'arteria epicardica. Materiali e metodi Il presente studio consiste in una valutazione retrospettiva dei parametri angiografici, in relazione a dati ecocardiografici ed elettrocardiografici, di una popolazione osservata comprendente 118 pazienti, tra Febbraio 2003 e Giugno 2007, con sopraslivellamento del tratto ST > 1 mm in almeno due derivazioni elettrocardiografiche vicine, sottoposti ad angioplastica primaria nel nostro Dipartimento. Risultati Dopo PCI, un flusso TIMI 3 è stato riscontrato in 94 pazienti (79%); un valore di MBG 3 è stato osservato in 45 pazienti(38%); un cTFC significativamente più basso è stato rilevato nei pazienti che presentavano un flusso TIMI 3 e un valore di MBG 3. Una migliore riperfusione tissutale era rilevabile in pazienti che presentavano una maggiore risoluzione del tratto SI. Conclusioni Il tempo dall'insorgenza dei sintomi è un importante determinante del no-reflow. Il myocardial blush grade risulta essere il miglior parametro angiografico per la diagnosi di riperfusione dopo infarto miocardico, in grado di dare anche indicazioni prognostiche. La giusta definizione angiografica di "efficace riperfusione miocardica" andrà sicuramente rivista e completata, in quanto deve essere ormai intesa come riottenuto flusso TIMI 3 dell'arteria epicardica ma in presenza di MB 2-3.
2008
Evola S, B.R. (2008). VALUTAZIONE ANGIOGRAFICA DELLA RIPERFUSIONE MIOCARDICA IN PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO ACUTO TRATTATI CON ANGIOPLASTICA PRIMARIA. Giornale di Cardiologia Pratica, 2008.
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