Nell’ambito delle attività sviluppate dalla regione siciliana nella redazione del Piano Forestale Regionale 2009- 2013, negli anni 2006/2007 sono stati realizzati 8 campi sperimentali in diversi contesti pedoclimatici siciliani (Bioclima: mesomediterraneo e supramediterraneo. Substrato: alluvionale, argilloso, calcareo, flyshioide, sabbioso/ siliceo) in 5 province siciliane (Agrigento, Enna, Messina, Palermo e Trapani). La scelta delle specie da piantare è stata compiuta sulla base di una suddivisione del territorio siciliano per aree ecologicamente omogenee compiuta dal gruppo di Selvicoltura di UNIPA, e utilizzata per fornire uno strumento operativo e vincolante per i progetti forestali realizzati nell’ambito del PSR. Le piantine utilizzate erano state prodotte utilizzando semi raccolti localmente in ossequio alla legislazione della regione siciliana, che obbliga, per i rimboschimenti, l’utilizzo di materiale di moltiplicazione raccolto nell’ambito del territorio dell’isola. L’obiettivo dello studio era quindi quello di valutare la performance di attecchimento e crescita di diverse specie forestali autoctone da impiegare in impianti di rimboschimento e arboricoltura da legno in Sicilia nell’ambito dei vari contesti pedo-climatici siciliani. In par - ticolare sono state impiegate le seguenti specie: Acer campestre, Acer monspessulanum, Acer obtusatum, Acer pseudoplatanus, Castanea sativa, Celtis australis, Ceratonia siliqua, Fagus sylvatica, Fraxinus angustifolia, Fraxinus excelsior, Fraxinus ornus, Ilex aquifolium, Malus sylvestris, Olea europaea var. sylvestris, Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus, Pyrus amygdaliformis, Pyrus pyraster, Prunus avium, Prunus dulcis, Quercus cerris, Quercus ilex, Quercus petraea, Quercus pubescens, Quercus suber, Sorbus domestica e Sorbus torminalis. Complessivamente sono state utilizzate circa 6300 piantine, comprensive del ripristino delle fallanze, provenienti dai vivai del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale di Castellammare del Golfo, Filici, Piano Noce, Piazza Armerina e Ziriò. I primi rilievi, eseguiti negli anni successivi all’impianto, hanno dato indicazioni utili sulla sopravvivenza e l’accrescimento delle diverse specie forestali. Purtroppo, negli anni seguenti i campi hanno subito una fase di abbandono che si è tradotto nell’assenza di cure colturali e soprattutto nel pascolo. Tuttavia, questi fattori di disturbo possono essere considerati “normali” nelle nostre condizioni e pertanto, anziché essere un fattore eccezionale, possono essere considerati un “fattore” ambientale. Durante il 2021 sono stati ripetuti i rilievi, nei siti in cui sono sopravvissute piante affermate, che hanno confermato la diversa capacità di crescita e resistenza di alcune specie rispetto ad altre. Queste informazioni saranno preziose per gli interventi di rimboschimento da compiere nei prossimi anni in un contesto ambientale sempre più difficile ed incerto a causa dei cambiamenti climatici e delle crescenti minacce verso gli ecosistemi forestali mediterranei.
La Mantia Tommaso, Da Silveira Bueno Rafael, Badalamenti Emilio, Calabria Salvatore, Giardina Giovanni, La Mela Veca Donato Salvatore, et al. (2022). Risultati di azioni di rimboschimento in diversi contesti pedoclimatici siciliani. In P. Paris, C. Calfapietra, R. Motta, D. Travaglini, G. Bucci (a cura di), XIII Congresso Nazionale SISEF. Alberi - foreste - biodiversità: dal New Green Deal alla Farm to Fork Strategy. Abstract-book Posters (pp. 30-30). SISEF.
Risultati di azioni di rimboschimento in diversi contesti pedoclimatici siciliani
La Mantia Tommaso;Da Silveira Bueno Rafael;Badalamenti Emilio;Giardina Giovanni;La Mela Veca Donato Salvatore;Laschi Andrea;Maetzke Federico;Palazzolo Fara Luisa Maria;Sala Giovanna
2022-05-01
Abstract
Nell’ambito delle attività sviluppate dalla regione siciliana nella redazione del Piano Forestale Regionale 2009- 2013, negli anni 2006/2007 sono stati realizzati 8 campi sperimentali in diversi contesti pedoclimatici siciliani (Bioclima: mesomediterraneo e supramediterraneo. Substrato: alluvionale, argilloso, calcareo, flyshioide, sabbioso/ siliceo) in 5 province siciliane (Agrigento, Enna, Messina, Palermo e Trapani). La scelta delle specie da piantare è stata compiuta sulla base di una suddivisione del territorio siciliano per aree ecologicamente omogenee compiuta dal gruppo di Selvicoltura di UNIPA, e utilizzata per fornire uno strumento operativo e vincolante per i progetti forestali realizzati nell’ambito del PSR. Le piantine utilizzate erano state prodotte utilizzando semi raccolti localmente in ossequio alla legislazione della regione siciliana, che obbliga, per i rimboschimenti, l’utilizzo di materiale di moltiplicazione raccolto nell’ambito del territorio dell’isola. L’obiettivo dello studio era quindi quello di valutare la performance di attecchimento e crescita di diverse specie forestali autoctone da impiegare in impianti di rimboschimento e arboricoltura da legno in Sicilia nell’ambito dei vari contesti pedo-climatici siciliani. In par - ticolare sono state impiegate le seguenti specie: Acer campestre, Acer monspessulanum, Acer obtusatum, Acer pseudoplatanus, Castanea sativa, Celtis australis, Ceratonia siliqua, Fagus sylvatica, Fraxinus angustifolia, Fraxinus excelsior, Fraxinus ornus, Ilex aquifolium, Malus sylvestris, Olea europaea var. sylvestris, Phillyrea latifolia, Pistacia lentiscus, Pyrus amygdaliformis, Pyrus pyraster, Prunus avium, Prunus dulcis, Quercus cerris, Quercus ilex, Quercus petraea, Quercus pubescens, Quercus suber, Sorbus domestica e Sorbus torminalis. Complessivamente sono state utilizzate circa 6300 piantine, comprensive del ripristino delle fallanze, provenienti dai vivai del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale di Castellammare del Golfo, Filici, Piano Noce, Piazza Armerina e Ziriò. I primi rilievi, eseguiti negli anni successivi all’impianto, hanno dato indicazioni utili sulla sopravvivenza e l’accrescimento delle diverse specie forestali. Purtroppo, negli anni seguenti i campi hanno subito una fase di abbandono che si è tradotto nell’assenza di cure colturali e soprattutto nel pascolo. Tuttavia, questi fattori di disturbo possono essere considerati “normali” nelle nostre condizioni e pertanto, anziché essere un fattore eccezionale, possono essere considerati un “fattore” ambientale. Durante il 2021 sono stati ripetuti i rilievi, nei siti in cui sono sopravvissute piante affermate, che hanno confermato la diversa capacità di crescita e resistenza di alcune specie rispetto ad altre. Queste informazioni saranno preziose per gli interventi di rimboschimento da compiere nei prossimi anni in un contesto ambientale sempre più difficile ed incerto a causa dei cambiamenti climatici e delle crescenti minacce verso gli ecosistemi forestali mediterranei.File | Dimensione | Formato | |
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