Il contributo degli italiani al “nuovo” volto della Tunisia nel periodo del protettorato francese ha la sua più tangibile manifestazione nel settore della produzione edilizia. È principalmente nella capitale Tunisi che, fino all’inizio degli anni Quaranta del XX secolo, si manifesta con maggiore incisività e riconoscibilità questo fenomeno nel contesto della considerevole trasformazione urbana operata, a partire dall’ultimo decennio dell’Ottocento, con l’attuazione del piano di ampliamento redatto dai tecnici del Genio Militare dell’Esercito Francese. Inizia così la mutazione d’età contemporanea della forma urbana di Tunisi. Diversamente da altri impianti urbani realizzati sempre dall’amministrazione francese in nord Africa con più compiute configurazioni (come pure nella stessa Tunisia con l’addizione di Bizerte e la fondazione di Ferryville), inizialmente si trattò di una semplice parcellizzazione a scacchiera della piatta fascia costiera che separava, ad oriente, la Medina e i suoi due storici quartieri di ampliamento dal Lago di Tunisi (verso nord il Rebat Bab-El-Souika e verso sud-ovest il Rebat Bab-Ed-Djezira). Nell’arco di cinquant’annni costruttori e decoratori, e poi anche progettisti, italiani nati in Tunisia o provenienti dall’Italia o, più raramente, dalla colonia italiana della Libia (come nel caso, tra gli altri, di Remo Radicioni) edificano gran parte degli isolati ritagliati da questo impianto viario; un plan quadrillé, sostanzialmente indifferenziato, impostato sulla avenue de la Marine, ariosa arteria urbana rettilinea con doppio filare di alberi e passeggio centrale, tracciata in continuità con quel sistema viario formato dalla place de la Residence e dalla avenue de France che aveva costituito il fulcro del primo nucleo dei quartieri francesi subito fuori la Bab Bahar, denominata poi porte de la Marine (sita sul perimetro orientale della Medina, alla confluenza delle sue due strade principali, la rue Jamaa ez Zitouna e la rue de la Kasbah).
Sessa, E. (2011). Architectures des Italiens à l'époque du Protectorat francais. In J. Hueber, C. Piaton (a cura di), Tunis. Architectures 1860-1960 (pp. 50-61). Arles : Honoré Clair.
Architectures des Italiens à l'époque du Protectorat francais
SESSA, Ettore
2011-01-01
Abstract
Il contributo degli italiani al “nuovo” volto della Tunisia nel periodo del protettorato francese ha la sua più tangibile manifestazione nel settore della produzione edilizia. È principalmente nella capitale Tunisi che, fino all’inizio degli anni Quaranta del XX secolo, si manifesta con maggiore incisività e riconoscibilità questo fenomeno nel contesto della considerevole trasformazione urbana operata, a partire dall’ultimo decennio dell’Ottocento, con l’attuazione del piano di ampliamento redatto dai tecnici del Genio Militare dell’Esercito Francese. Inizia così la mutazione d’età contemporanea della forma urbana di Tunisi. Diversamente da altri impianti urbani realizzati sempre dall’amministrazione francese in nord Africa con più compiute configurazioni (come pure nella stessa Tunisia con l’addizione di Bizerte e la fondazione di Ferryville), inizialmente si trattò di una semplice parcellizzazione a scacchiera della piatta fascia costiera che separava, ad oriente, la Medina e i suoi due storici quartieri di ampliamento dal Lago di Tunisi (verso nord il Rebat Bab-El-Souika e verso sud-ovest il Rebat Bab-Ed-Djezira). Nell’arco di cinquant’annni costruttori e decoratori, e poi anche progettisti, italiani nati in Tunisia o provenienti dall’Italia o, più raramente, dalla colonia italiana della Libia (come nel caso, tra gli altri, di Remo Radicioni) edificano gran parte degli isolati ritagliati da questo impianto viario; un plan quadrillé, sostanzialmente indifferenziato, impostato sulla avenue de la Marine, ariosa arteria urbana rettilinea con doppio filare di alberi e passeggio centrale, tracciata in continuità con quel sistema viario formato dalla place de la Residence e dalla avenue de France che aveva costituito il fulcro del primo nucleo dei quartieri francesi subito fuori la Bab Bahar, denominata poi porte de la Marine (sita sul perimetro orientale della Medina, alla confluenza delle sue due strade principali, la rue Jamaa ez Zitouna e la rue de la Kasbah).File | Dimensione | Formato | |
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