Come Chiaramonte Gulfi, circondato dal muro continuo delle case costruite negli anni ’70, rimanda all’immagine di una città fortificata che controlla la pianura sottostante, così l’Albergo La Pineta, con la sua configurazione turriforme appare come un castello che protegge dall’alto l’insediamento sottostante. Esiste un rapporto dialettico fra città e edificio non privo di interessanti riferimenti morfologici. Ma l’Albergo La Pineta, sede per venticinque anni di numerosi eventi mondani, visibile da diversi punti della vallata e da molte delle ripide stradine del centro chiaramontano, è una presenza incombente per gli abitanti, perché nello stato di abbandono e degrado in cui è ridotto ricorda loro la fine di una apertura nazionale e internazionale della città che si è bruscamente interrotta proprio nel momento in cui poteva aprire nuove prospettive, che sembrano oggi non più proponibili. Molti sono tentati dal rimuovere questa presenza, ma ciò non è possibile in quanto l’edificio è un bene pubblico per il quale il Comune sta ancora pagando un mutuo. Inoltre la sua demolizione sarebbe un’operazione molto complessa data la posizione dell’edificio e la ricostruzione di una eguale volumetria non avrebbe le autorizzazioni per i vincoli posti dal Piano Paesaggistico sul territorio comunale coperto da foreste e boschi.

Thermes, L., Russo, A. (2017). "La Pineta" e il centro storico. L'albergo isolato e l'albergo diffuso (Progetto di recupero dell'albergo "La Pineta" a Chiaramonte Gulfi, Ragusa). In L. Thermes, A. Russo, M.C. Perri (a cura di), 10° Laboratorio Internazionale d’Architettura Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio. Chiaramonte Gulfi: continuare un mondo (pp. 110-135). Campo Calabro (RC) : Iiriti Editore.

"La Pineta" e il centro storico. L'albergo isolato e l'albergo diffuso (Progetto di recupero dell'albergo "La Pineta" a Chiaramonte Gulfi, Ragusa)

Russo, Antonello
2017-01-01

Abstract

Come Chiaramonte Gulfi, circondato dal muro continuo delle case costruite negli anni ’70, rimanda all’immagine di una città fortificata che controlla la pianura sottostante, così l’Albergo La Pineta, con la sua configurazione turriforme appare come un castello che protegge dall’alto l’insediamento sottostante. Esiste un rapporto dialettico fra città e edificio non privo di interessanti riferimenti morfologici. Ma l’Albergo La Pineta, sede per venticinque anni di numerosi eventi mondani, visibile da diversi punti della vallata e da molte delle ripide stradine del centro chiaramontano, è una presenza incombente per gli abitanti, perché nello stato di abbandono e degrado in cui è ridotto ricorda loro la fine di una apertura nazionale e internazionale della città che si è bruscamente interrotta proprio nel momento in cui poteva aprire nuove prospettive, che sembrano oggi non più proponibili. Molti sono tentati dal rimuovere questa presenza, ma ciò non è possibile in quanto l’edificio è un bene pubblico per il quale il Comune sta ancora pagando un mutuo. Inoltre la sua demolizione sarebbe un’operazione molto complessa data la posizione dell’edificio e la ricostruzione di una eguale volumetria non avrebbe le autorizzazioni per i vincoli posti dal Piano Paesaggistico sul territorio comunale coperto da foreste e boschi.
2017
Thermes, L., Russo, A. (2017). "La Pineta" e il centro storico. L'albergo isolato e l'albergo diffuso (Progetto di recupero dell'albergo "La Pineta" a Chiaramonte Gulfi, Ragusa). In L. Thermes, A. Russo, M.C. Perri (a cura di), 10° Laboratorio Internazionale d’Architettura Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio. Chiaramonte Gulfi: continuare un mondo (pp. 110-135). Campo Calabro (RC) : Iiriti Editore.
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