Questo articolo analizza l'approvazione della Confessione di Fede durante quello che viene chiamato il primo sinodo nazionale delle Chiese Riformate di Francia, tenutosi a Parigi nel maggio 1559. Secondo la storiografia, i pastori riuniti a Parigi avrebbero modificato e promulgato il testo della Confessione da una bozza redatta e inviata ai parroci da Calvino. In questo articolo Gianmarco Braghi avanza l'ipotesi che nessun testo preparatorio di Calvino sia mai stato inviato al sinodo per l'approvazione. D'altra parte, un documento parigino, l'epistola-confessione Au Roy, scritta nel settembre 1557, servì da base per il testo della Confessione. Inoltre, nel maggio 1559, Calvino non si oppose alla promulgazione di una confessione di fede, ma criticò la forma, stampata, di tale diffusione nonché, pare, la temporalità trattenuta, ritenuta inopportuna. L'articolo offre così un'altra interpretazione del rapporto tra Ginevra e le assemblee sorelle in Francia in questo periodo decisivo. Ci invita a rivalutare e criticare le categorie di accordo/disaccordo tradizionalmente applicate ai rapporti tra Calvino e alcuni pastori francesi su questo evento.

Braghi, G. (2019). Confessioni vestrae nonnulla visum est addere, perpauca vero commutare. L'approbation de la Confession de foi des églises réformées de France, mai 1559. ETUDES THÉOLOGIQUES ET RELIGIEUSES, 94(3), 427-449 [10.3917/etr.943.0427].

Confessioni vestrae nonnulla visum est addere, perpauca vero commutare. L'approbation de la Confession de foi des églises réformées de France, mai 1559

Braghi, G
2019-01-01

Abstract

Questo articolo analizza l'approvazione della Confessione di Fede durante quello che viene chiamato il primo sinodo nazionale delle Chiese Riformate di Francia, tenutosi a Parigi nel maggio 1559. Secondo la storiografia, i pastori riuniti a Parigi avrebbero modificato e promulgato il testo della Confessione da una bozza redatta e inviata ai parroci da Calvino. In questo articolo Gianmarco Braghi avanza l'ipotesi che nessun testo preparatorio di Calvino sia mai stato inviato al sinodo per l'approvazione. D'altra parte, un documento parigino, l'epistola-confessione Au Roy, scritta nel settembre 1557, servì da base per il testo della Confessione. Inoltre, nel maggio 1559, Calvino non si oppose alla promulgazione di una confessione di fede, ma criticò la forma, stampata, di tale diffusione nonché, pare, la temporalità trattenuta, ritenuta inopportuna. L'articolo offre così un'altra interpretazione del rapporto tra Ginevra e le assemblee sorelle in Francia in questo periodo decisivo. Ci invita a rivalutare e criticare le categorie di accordo/disaccordo tradizionalmente applicate ai rapporti tra Calvino e alcuni pastori francesi su questo evento.
2019
Settore M-STO/07 - Storia Del Cristianesimo E Delle Chiese
Braghi, G. (2019). Confessioni vestrae nonnulla visum est addere, perpauca vero commutare. L'approbation de la Confession de foi des églises réformées de France, mai 1559. ETUDES THÉOLOGIQUES ET RELIGIEUSES, 94(3), 427-449 [10.3917/etr.943.0427].
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