Recensione di Adolfo Longhitano, Il vescovo di Catania Antonio Faraone (1530-1572): tra fama di santità e governo pastorale

The book focuses on stimulating issues, in particular the construction of holiness models that reflect and strengthen the contemporary religious sensibility, or maybe even do create new ones. In this historiographical context, the heuristic usefulness of hagiographic sources clearly emerges, especially when these are reinterpreted and "corrected" in the light of other documentary evidence, in this case those relating to the concrete (and often contrasted) pastoral action carried out by bishops who were animated by a reforming spirit.

Il volume pone questioni stimolanti, in particolare in merito alla costruzione dei modelli di santità che rispecchiano e rafforzano la coeva sensibilità religiosa, quando non ne creano di nuova. In questo contesto storiografico emerge chiaramente l’utilità euristica delle fonti agiografiche, soprattutto quando queste sono rilette e “corrette” alla luce di altre evidenze documentarie, nel caso in oggetto quelle attinenti la concreta (e spesso contrastata) azione pastorale di vescovi animati da spirito riformatore.