Il contributo approfondisce l’opinione celsina in materia di quantificazione della dote. Dalla ricerca emerge che il termine “dos” indicava non un’entità astratta ed indeterminata, bensì un’entità concettualmente determinata. Appaiono, invero, chiari i criteri cui ispirarsi nella quantificazione della dote: la dignitas e la facultas degli sposi. La misura della dote veniva stabilita a seguito di un procedimento di comparazione delle sostanze e della classe sociale dei nubendi, ciò affinché rimanesse stabile il rapporto di forza tra le due famiglie e si preservassero le alleanze costituite attraverso il matrimonio.
Nicotri, M. (2011). De dote quantitate A proposito di Cels. D.23.3.60 e 32.43. TEORIA E STORIA DEL DIRITTO PRIVATO, IV(IV).
Data di pubblicazione: | 2011 |
Titolo: | De dote quantitate A proposito di Cels. D.23.3.60 e 32.43 |
Autori: | |
Citazione: | Nicotri, M. (2011). De dote quantitate A proposito di Cels. D.23.3.60 e 32.43. TEORIA E STORIA DEL DIRITTO PRIVATO, IV(IV). |
Rivista: | |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore IUS/18 - Diritto Romano E Diritti Dell'Antichita' |
Appare nelle tipologie: | 1.01 Articolo in rivista |
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