Il dibattito sull’Area Metropolitana dello Stretto - descritta dal geografo Lucio Gambi negli anni sessanta, pianificata nelle proposte progettuali dei gruppi Samonà e Quaroni nel 1969 in occasione della consultazione sul collegamento stabile, indagata negli studi e nelle proposte susseguitesi in più di quarant’anni - non ha prodotto, almeno fino ad ora, la messa a punto di strumenti di pianificazione in grado di programmare per essa uno scenario unitario e plausibile. Gli studi sulla realizzazione del ponte tra le due sponde, ponendosi come occasione per la formulazione di un ridisegno totale dei due versanti, mancano di un piano integrato in grado di guidare gli interventi, captare le risorse, concordare le strategie, i modi e i tempi di attuazione. Probabili problematiche derivanti dall’appartenenza delle due aree a due distinte, di cui una a statuto speciale, hanno di fatto determinato un’urbanistica compartimentata cresciuta sulla base di scelte strategiche effettuate singolarmente dalle due città, mediante l’approvazione di progetti urbani circoscritti, espressione di una politica di programmazione parziale legata alla riqualificazione di brani di tessuto o alla realizzazione di grandi edifici destinati a servizi.
Russo, A. (2008). Progetti urbani per l'Area dello Stretto. Dissociazioni urbane. In F. Berlingiari, F. Ciappina, A. Russo, G. Scarcella, M. Tornatora (a cura di), L'area metropolitana dello Stretto. Nuovi scenari (pp. 120-121). Reggio Calabria : Iiriti Editore.
Progetti urbani per l'Area dello Stretto. Dissociazioni urbane
Russo, Antonello
2008-01-01
Abstract
Il dibattito sull’Area Metropolitana dello Stretto - descritta dal geografo Lucio Gambi negli anni sessanta, pianificata nelle proposte progettuali dei gruppi Samonà e Quaroni nel 1969 in occasione della consultazione sul collegamento stabile, indagata negli studi e nelle proposte susseguitesi in più di quarant’anni - non ha prodotto, almeno fino ad ora, la messa a punto di strumenti di pianificazione in grado di programmare per essa uno scenario unitario e plausibile. Gli studi sulla realizzazione del ponte tra le due sponde, ponendosi come occasione per la formulazione di un ridisegno totale dei due versanti, mancano di un piano integrato in grado di guidare gli interventi, captare le risorse, concordare le strategie, i modi e i tempi di attuazione. Probabili problematiche derivanti dall’appartenenza delle due aree a due distinte, di cui una a statuto speciale, hanno di fatto determinato un’urbanistica compartimentata cresciuta sulla base di scelte strategiche effettuate singolarmente dalle due città, mediante l’approvazione di progetti urbani circoscritti, espressione di una politica di programmazione parziale legata alla riqualificazione di brani di tessuto o alla realizzazione di grandi edifici destinati a servizi.File | Dimensione | Formato | |
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