Isidora Rufete è la protagonista del romanzo La diseredata (1881) di Benito Pérez Galdós, uno tra i maggiori narratori spagnoli e unanimamente ritenuto il più grande discepolo di Cervantes. Ambientato nella Madrid del 1872, il romanzo mostra un affresco della società spagnola che, tra la Rivoluzione ‘Gloriosa’ del 1868 e la Restaurazione borbonica del 1875, traccia le linee del fallimento ideologico e sociale di una classe, la borghesia, che si mostra incapace di staccarsi dal passato e di darsi una autentica fisionomia. Figlia del povero pazzo Tomás Rufete, che appare, con il suo delirio, nell’incipit del romanzo come uno tra i ricoverati del manicomio madrileno di Leganés, Isidora è convinta, sulla base di certi documenti che le ha consegnato suo zio il canonico, don Santiago Quijano-Quijada, il cui nome ricalca palesemente quello di don Quijote, di essere la nipote della marchesa di Aransis. Durante tutta la sua esistenza cercherà instancabilmente di essere riconosciuta come tale, ma intanto la realtà della sua condizione le va procurando una serie di ferite che indeboliscono le ali della sua forza immaginativa, spingendola verso la degradazione.
Polizzi, A. (2011). La diseredata. In A. Polizzi (a cura di), La diseredata. Madrid : Isidora.
La diseredata
POLIZZI, Assunta
2011-01-01
Abstract
Isidora Rufete è la protagonista del romanzo La diseredata (1881) di Benito Pérez Galdós, uno tra i maggiori narratori spagnoli e unanimamente ritenuto il più grande discepolo di Cervantes. Ambientato nella Madrid del 1872, il romanzo mostra un affresco della società spagnola che, tra la Rivoluzione ‘Gloriosa’ del 1868 e la Restaurazione borbonica del 1875, traccia le linee del fallimento ideologico e sociale di una classe, la borghesia, che si mostra incapace di staccarsi dal passato e di darsi una autentica fisionomia. Figlia del povero pazzo Tomás Rufete, che appare, con il suo delirio, nell’incipit del romanzo come uno tra i ricoverati del manicomio madrileno di Leganés, Isidora è convinta, sulla base di certi documenti che le ha consegnato suo zio il canonico, don Santiago Quijano-Quijada, il cui nome ricalca palesemente quello di don Quijote, di essere la nipote della marchesa di Aransis. Durante tutta la sua esistenza cercherà instancabilmente di essere riconosciuta come tale, ma intanto la realtà della sua condizione le va procurando una serie di ferite che indeboliscono le ali della sua forza immaginativa, spingendola verso la degradazione.File | Dimensione | Formato | |
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