With the advent of digital technologies, we are gradually witnessing the spread of the term immersion. This lemma, which has its root in the Latin mergĕre, to dive, refers to experiential forms of a completely enveloped and encompassed body, and accounts for a relationship with the image, and in general with the object of knowledge, from a dimension he purely avoided an immersive one, in which experience becomes presence (Eugeni 2018). In this sense, the immersive effect raises a series of questions that call into question the genealogical dimension of the various media forms and the strategies for constructing the aesthetic experience developed within the history of the arts and images ...

Con l’avvento delle tecnologie digitali si assiste progressivamente al diffondersi del termine immersività. Questo lemma, che ha la sua radice nel latino mergĕre, tuffare, rimanda a forme esperienziali di un corpo completamente avvolto e inglobato, e rende conto di un rapporto con l’immagine, e in generale con l’oggetto di conoscenza, da una dimensione puramente astantiva a una immersiva, in cui l’esperienza si fa presenza (Eugeni 2018). In questa accezione, l’effetto immersivo solleva una serie di questioni che chiamano in causa la dimensione genealogica delle varie forme mediali e le strategie di costruzione dell’esperienza estetica elaborate in seno alla storia delle arti e delle immagini. Il rapporto fra dispositivi quali Smart Glass e visori VR e i più antichi strumenti ottici pre-cinematografici non può ridursi a un principio evolutivo: ne sono un esempio nel XIX secolo lo stereoscopio (Crary 1990) o il panorama (Grau 2003), che condividono con i più recenti ritrovati tecnologici il problema di una «percezione estetica canalizzata» (Montani 2014). Allo stesso modo, la pittura in trompe-l’oeil e il cinema in 3D, le cappelle barocche e le contemporanee durational performance sollevano questioni relative al simulacro di continuità fra lo spazio dell’esperienza e lo spazio rappresentato, ai modi di costruzione di uno sguardo “da dentro” la rappresentazione e agli effetti estesici, veridittivi e passionali che tale prossimità produce. Ciò che le nuove tecnologie supportano è l’idea di un’esperienza estetica in cui sembra collassare ogni distanza fra soggetto e oggetto del sentire e del conoscere: il milieu in cui l’esperienza immersiva si dispiega merita attenzione proprio per la sua peculiarità strategica di riorganizzazione dell’esperienza sensibile. Una simile concezione guida la “competizione per il reale” che nutre le dinamiche di rimediazione (Bolter e Grusin 1999), dinamiche che coinvolgono i dispositivi della visione e rimodulano la pregnanza teoretica del modello di “finestra sul mondo” alla base della teoria prospettica albertiana. Ciò che definiamo “immersività” individua, dunque, un campo stratificato di problematiche e interrogativi che Carte Semiotiche si propone di indagare a partire dalle sue figure, ovvero sul terreno delle sue manifestazioni, nelle opere, nelle pratiche professionali o ludiche, negli strumenti tecnici e negli altri eterogenei materiali che nutrono e rimodellano costantemente l’archivio della cultura.

lucia corrain, mirco vannoni (2021). Immergersi nel visivo. CARTE SEMIOTICHE, 7, 11-21.

Immergersi nel visivo

mirco vannoni
2021-01-01

Abstract

With the advent of digital technologies, we are gradually witnessing the spread of the term immersion. This lemma, which has its root in the Latin mergĕre, to dive, refers to experiential forms of a completely enveloped and encompassed body, and accounts for a relationship with the image, and in general with the object of knowledge, from a dimension he purely avoided an immersive one, in which experience becomes presence (Eugeni 2018). In this sense, the immersive effect raises a series of questions that call into question the genealogical dimension of the various media forms and the strategies for constructing the aesthetic experience developed within the history of the arts and images ...
2021
Settore M-FIL/05 - Filosofia E Teoria Dei Linguaggi
Settore L-ART/04 - Museologia E Critica Artistica E Del Restauro
lucia corrain, mirco vannoni (2021). Immergersi nel visivo. CARTE SEMIOTICHE, 7, 11-21.
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CORRAIN VANNONI 2021 Immergersi nel visivo. In forma di introduzione Carte_Semiotiche_annali_7-1-22.pdf

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