La critica si è poco occupata finora della letteratura nata dall’immigrazione in Italia, una letteratura giovane e, forse per questo, meno visibile e meno studiata rispetto a fenomeni simili ormai consolidati in altri Paesi. Si tratta di una letteratura scritta in italiano che fotografa un’Italia al presente, catturando la sua più intima anima e restituendole un’immagine inedita, sgradevole forse a volte per un lettore italiano, ma carica di sorprendenti valenze sociologiche. In questo lavoro si è scelto di offrire un solo esempio, quello dello scrittore togolese Kossi Komla-Ebri. Con le sue opere ci troviamo davanti a piccole storie che evidenziano lo scontro tra due culture; dal contenuto spesso fortemente autobiografico, esse ripercorrono per brevi flash episodi emblematici della sua esistenza. Il genere autobiografico, tipico punto di partenza di quasi tutta la letteratura della migrazione, assume in Komla-Ebri toni ironici che distanziano il narratore dall’avvenimento narrato, assopendo, per questa via, ogni forma di acredine. Attraverso la sua penna il punto di vista si ribalta: l’individuo osservato e temuto diventa osservatore. La sua narrativa arricchita da una lingua italiana ibridata da significati importati d’altrove, ci restituisce il sogno della sintesi di una molteplicità identitaria; di una interazione reciproca, cioè, in un nuovo modello sociale ricco di tutte le sue componenti culturali. Il lavoro vuole essere un invito, un’esortazione a leggere questi autori migranti, ad ascoltarli per trarli fuori di un’ingiusta oscurità. Un monito, insomma, ad essere aperti e curiosi verso ciò che ci appare “diverso”; a modificare i nostri paradigmi mentali che distorcono il nostro modo di leggere il mondo e di rappresentarlo. Since now, Literary critics  show to be little interested in the Literature of immigration in Italy. This attitude is due, perhaps, to the fact that it is a young literature, less visible and therefore less studied than similar phenomena in other Countries. This Literature written in Italian, takes a picture of the today Italy by capturing its inmost soul, and returning an unexpected image, perhaps sometimes uncomfortable for Italian readers, but full of surprising sociological values​. In this paper I have chosen to offer a single example of this Literature, that of the writer Kossi Komla-Ebri. In his works he presents small stories that highlight the clash between two cultures. Their the content is often strongly autobiographical, and they present for short flashes some emblematic episodes of his own life. The autobiographical genre, a typical starting point of the literature of migration,takes in the works of Komla-Ebri, an ironic tone that distances the narrator from the narrated event, removing by this way, every form of bitterness. Through his pen the perspective is reversed and the individual observed becomes an observer. His narrative written in an Italian language enriched by meanings imported from elsewhere, shows us the dream of the synthesis of identities, of a reciprocal interaction: ie, the dream of a new social model rich in all its cultural components. This work want only to be an invitation to read these migrant authors, to listen to them with the aim of lead them out of an unjust obscurity. An invitation, in short, to be open and curious towards what seems "different", to change our mental paradigms that distort the way we interpret and represent the world.

RESTUCCIA, L. (2009). “Amici per la pelle”: identità, stereotipi e pregiudizi sull’Altro nella scrittura di Kossi Komla-Ebri. In A. Brudo, J. Gousseau, L. Grasso, M.T. Russo, G.S. Santangelo (a cura di), Traversées. Percorsi linguistico-letterari. Studi per Giuliana Costa Ragusa, (pp. 215-225). Palermo : Flaccovio.

“Amici per la pelle”: identità, stereotipi e pregiudizi sull’Altro nella scrittura di Kossi Komla-Ebri

RESTUCCIA, Laura
2009-01-01

Abstract

La critica si è poco occupata finora della letteratura nata dall’immigrazione in Italia, una letteratura giovane e, forse per questo, meno visibile e meno studiata rispetto a fenomeni simili ormai consolidati in altri Paesi. Si tratta di una letteratura scritta in italiano che fotografa un’Italia al presente, catturando la sua più intima anima e restituendole un’immagine inedita, sgradevole forse a volte per un lettore italiano, ma carica di sorprendenti valenze sociologiche. In questo lavoro si è scelto di offrire un solo esempio, quello dello scrittore togolese Kossi Komla-Ebri. Con le sue opere ci troviamo davanti a piccole storie che evidenziano lo scontro tra due culture; dal contenuto spesso fortemente autobiografico, esse ripercorrono per brevi flash episodi emblematici della sua esistenza. Il genere autobiografico, tipico punto di partenza di quasi tutta la letteratura della migrazione, assume in Komla-Ebri toni ironici che distanziano il narratore dall’avvenimento narrato, assopendo, per questa via, ogni forma di acredine. Attraverso la sua penna il punto di vista si ribalta: l’individuo osservato e temuto diventa osservatore. La sua narrativa arricchita da una lingua italiana ibridata da significati importati d’altrove, ci restituisce il sogno della sintesi di una molteplicità identitaria; di una interazione reciproca, cioè, in un nuovo modello sociale ricco di tutte le sue componenti culturali. Il lavoro vuole essere un invito, un’esortazione a leggere questi autori migranti, ad ascoltarli per trarli fuori di un’ingiusta oscurità. Un monito, insomma, ad essere aperti e curiosi verso ciò che ci appare “diverso”; a modificare i nostri paradigmi mentali che distorcono il nostro modo di leggere il mondo e di rappresentarlo. Since now, Literary critics  show to be little interested in the Literature of immigration in Italy. This attitude is due, perhaps, to the fact that it is a young literature, less visible and therefore less studied than similar phenomena in other Countries. This Literature written in Italian, takes a picture of the today Italy by capturing its inmost soul, and returning an unexpected image, perhaps sometimes uncomfortable for Italian readers, but full of surprising sociological values​. In this paper I have chosen to offer a single example of this Literature, that of the writer Kossi Komla-Ebri. In his works he presents small stories that highlight the clash between two cultures. Their the content is often strongly autobiographical, and they present for short flashes some emblematic episodes of his own life. The autobiographical genre, a typical starting point of the literature of migration,takes in the works of Komla-Ebri, an ironic tone that distances the narrator from the narrated event, removing by this way, every form of bitterness. Through his pen the perspective is reversed and the individual observed becomes an observer. His narrative written in an Italian language enriched by meanings imported from elsewhere, shows us the dream of the synthesis of identities, of a reciprocal interaction: ie, the dream of a new social model rich in all its cultural components. This work want only to be an invitation to read these migrant authors, to listen to them with the aim of lead them out of an unjust obscurity. An invitation, in short, to be open and curious towards what seems "different", to change our mental paradigms that distort the way we interpret and represent the world.
2009
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria E Letterature Comparate
RESTUCCIA, L. (2009). “Amici per la pelle”: identità, stereotipi e pregiudizi sull’Altro nella scrittura di Kossi Komla-Ebri. In A. Brudo, J. Gousseau, L. Grasso, M.T. Russo, G.S. Santangelo (a cura di), Traversées. Percorsi linguistico-letterari. Studi per Giuliana Costa Ragusa, (pp. 215-225). Palermo : Flaccovio.
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