La sfida per le città aumentate antisindemiche sarà quella di recuperare il loro naturale policentrismo, la diversità dei loro quartieri e borgate che, smettendo di essere fragili periferie senza diritti, tornino ad essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando il divario educativo, lavorativo, sanitario, culturale, digitale, dotandosi di micro-presìdi di salute pubblica e di comunità energetiche autosufficienti. Immagino città fondate su una nuova prossemica che riduca la loro forsennata mobilità centripeta, garantendo la risposta a molti bisogni entro un raggio di 15 minuti a piedi (lo stanno già facendo Parigi, Barcellona, Milano, Bologna). Voglio proporre qui una “città della prossimità aumentata” che estenda lo spazio domestico ampliando, anche attraverso dispositivi pop-up, quegli spazi intermedi che possano consentire una vita di relazioni in sicurezza: allargare i marciapiedi e prevedere pedonalizzazioni temporanee per ampliare gli spazi per l’educazione, il gioco e l’attività fisica, realizzare interventi di urbanistica tattica per il ripensamento dello spazio pubblico e per nuove modalità di assistenza sanitaria e sociale, di fruizione della cultura e del tempo libero.

CARTA MAURIZIO (2021). Città della prossimità aumentata. In O. Carpenzano, S. Catucci, F. Toppetti, M. Zammerini, F. Balducci, F. Di Cosmo (a cura di), Roma come stai? Il Dipartimento di Architettura e Progetto si interroga sul futuro della città (pp. 87-93). Macerata : Quodlibet.

Città della prossimità aumentata

CARTA MAURIZIO
2021-01-01

Abstract

La sfida per le città aumentate antisindemiche sarà quella di recuperare il loro naturale policentrismo, la diversità dei loro quartieri e borgate che, smettendo di essere fragili periferie senza diritti, tornino ad essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando il divario educativo, lavorativo, sanitario, culturale, digitale, dotandosi di micro-presìdi di salute pubblica e di comunità energetiche autosufficienti. Immagino città fondate su una nuova prossemica che riduca la loro forsennata mobilità centripeta, garantendo la risposta a molti bisogni entro un raggio di 15 minuti a piedi (lo stanno già facendo Parigi, Barcellona, Milano, Bologna). Voglio proporre qui una “città della prossimità aumentata” che estenda lo spazio domestico ampliando, anche attraverso dispositivi pop-up, quegli spazi intermedi che possano consentire una vita di relazioni in sicurezza: allargare i marciapiedi e prevedere pedonalizzazioni temporanee per ampliare gli spazi per l’educazione, il gioco e l’attività fisica, realizzare interventi di urbanistica tattica per il ripensamento dello spazio pubblico e per nuove modalità di assistenza sanitaria e sociale, di fruizione della cultura e del tempo libero.
2021
Settore ICAR/21 - Urbanistica
CARTA MAURIZIO (2021). Città della prossimità aumentata. In O. Carpenzano, S. Catucci, F. Toppetti, M. Zammerini, F. Balducci, F. Di Cosmo (a cura di), Roma come stai? Il Dipartimento di Architettura e Progetto si interroga sul futuro della città (pp. 87-93). Macerata : Quodlibet.
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