È venuto il momento di adottare un nuovo paradigma ecologico nella progettazione degli habitat urbani, mettendo in campo una nuova urbanistica circolare, capace di progettare e rigenerare città, territori e paesaggi riattivando i loro naturali metabolismi, lavorando sugli scarti, progettando il riciclo e contrastando l’obsolescenza programmata delle città dell’Antropocene predatorio. La sfida non è solo interna alla città, ma il nuovo paradigma di sviluppo dovrà riattivare la fertile alleanza tra dimensione urbana e dimensione rurale, guidando adeguate strategie di cooperazione. Inoltre, dobbiamo essere in grado di ripensare i pattern insediativi eliminando il concetto di periferia come scarto prodotto dalla famelica espansione urbana e dalla correlata concentrazione di valori immobiliari e finanziari in centri che diventano sempre più iper-centri. Dobbiamo, quindi, stimolare la creatività degli habitat resilienti attingendo dalle pratiche che già stanno producendo nuove e coraggiose comunità resilienti in varie parti dell’Europa.
CARTA MAURIZIO (2021). Città aumentate del Neoantropocene. Comunità multiurbane a prova della prossima crisi. In F.C. Nigrelli (a cura di), Come cambieranno le città e i territori dopo il Covid-19 : le tesi di dieci urbanisti (pp. 21-36). Macerata : Quodlibet.
Città aumentate del Neoantropocene. Comunità multiurbane a prova della prossima crisi
CARTA MAURIZIO
2021-01-01
Abstract
È venuto il momento di adottare un nuovo paradigma ecologico nella progettazione degli habitat urbani, mettendo in campo una nuova urbanistica circolare, capace di progettare e rigenerare città, territori e paesaggi riattivando i loro naturali metabolismi, lavorando sugli scarti, progettando il riciclo e contrastando l’obsolescenza programmata delle città dell’Antropocene predatorio. La sfida non è solo interna alla città, ma il nuovo paradigma di sviluppo dovrà riattivare la fertile alleanza tra dimensione urbana e dimensione rurale, guidando adeguate strategie di cooperazione. Inoltre, dobbiamo essere in grado di ripensare i pattern insediativi eliminando il concetto di periferia come scarto prodotto dalla famelica espansione urbana e dalla correlata concentrazione di valori immobiliari e finanziari in centri che diventano sempre più iper-centri. Dobbiamo, quindi, stimolare la creatività degli habitat resilienti attingendo dalle pratiche che già stanno producendo nuove e coraggiose comunità resilienti in varie parti dell’Europa.File | Dimensione | Formato | |
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