Il contributo verte sulla dimensione fisico-spaziale della città di Napoli e la sua dimensione temporale. Fu rifondata nel V secolo a.C. dai greci cumani per rafforzare il proprio dominio nel Mediterraneo, estendendo il primo insediamento che si trovava sulla collina di Pizzofalcone, chiamata Parthenope in onore del mito della sirena. L’attuale tessuto morfologico del centro antico, riconosciuto nel 1995 dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità, testimonia ancora oggi le tracce di questa fondazione visibili nell’impianto in strigae, disegnato da strade principali, plateiai (dette anche decumani) con direzione est-ovest, parallele alla linea di costa, e strade perpendicolari nord-sud, stenopoi, i cosiddetti vicoli. Il reticolo così disegnato definisce insule rettangolari strette e lunghe che in alcuni casi si raddoppiano per dare posto a complessi conventuali di natura monumentale come quello di San Gregorio Armeno, dei Santi Severino e Sossio.
Pasquale, M. (2017). Neapolis. Città nuova. In Alessandra Coppa, Anna Mainoli (a cura di), Napoli. Architetture e interni urbani (pp. 7-7). ITA : RCS MediaGroup S.p.A..
Neapolis. Città nuova
Pasquale, Mei
Primo
2017-01-01
Abstract
Il contributo verte sulla dimensione fisico-spaziale della città di Napoli e la sua dimensione temporale. Fu rifondata nel V secolo a.C. dai greci cumani per rafforzare il proprio dominio nel Mediterraneo, estendendo il primo insediamento che si trovava sulla collina di Pizzofalcone, chiamata Parthenope in onore del mito della sirena. L’attuale tessuto morfologico del centro antico, riconosciuto nel 1995 dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità, testimonia ancora oggi le tracce di questa fondazione visibili nell’impianto in strigae, disegnato da strade principali, plateiai (dette anche decumani) con direzione est-ovest, parallele alla linea di costa, e strade perpendicolari nord-sud, stenopoi, i cosiddetti vicoli. Il reticolo così disegnato definisce insule rettangolari strette e lunghe che in alcuni casi si raddoppiano per dare posto a complessi conventuali di natura monumentale come quello di San Gregorio Armeno, dei Santi Severino e Sossio.File | Dimensione | Formato | |
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