Il saggio affronta una riflessione sulle pratiche della creatività tese a fertilizzare i tessuti urbani in termini di iper-relazionalità sociale, prendendo in considerazione gli assi sopraelevati di attraversamento in disuso, allo scopo di proporre soluzioni di socio-architettura che consentano una rivisitazione in termini slow spaces e favoriscano una riappropriazione vissuta basata su relazioni sociali dense. Da tempo gli spazi aperti di attraversamento sono i luoghi dove si possono sperimentare assetti variabili delineando insieme al disegno delle maglie infrastrutturali nuovi equilibri e nuove configurazioni urbane a percorso lento. Il riuso dei cavalcavia e degli assi sopraelevati sottratti alla mobilità veicolare (ex passanti ferroviari, ex strade a percorrenza veloce) e consegnati alla fruizione pedonale multi-uso costituiscono un’importante novità se inseriti nella logica creativa delle dinamiche partecipative. L'analisi si concentra sugli esempi fondativi e paradigmatici riferiti nello specifico a cavalcavia e sopraelevate in ambito urbano, riletti e rivisitati in una triplice chiave: il riuso a partire dalla pratica «as found», ovvero una ricodificazione dell'oggetto di cui non si alterano gli elementi strutturali; la risignificazione a partire dalle pratiche di densificazione degli ex-vettori di attraversamento, ovvero la proposizione di elementi creativi e flessibili di attrazione capaci di decelerare i passaggi pedonali e fornire potenziali di iper-aggregazione relazionale; l'adozione di una prospettiva di ‘urbanistica leggera’ ovvero interventi minimi, attraverso cui si riattivano e si riadattano aree dismesse in una logica di "spazi pubblici a relazione densa".

Mei, P., Orsini, F., Roda, R., Salmieri, L. (2017). Riusi creativi e sezioni complesse: spazi infrastrutturali per il riempimento di relazione. In A.M. R. Galdini (a cura di), La città creativa. Spazi pubblici e luoghi della quotidianità (pp. 521-529). Mediapartner. L’Architetto. Point Z.E.R.O..

Riusi creativi e sezioni complesse: spazi infrastrutturali per il riempimento di relazione

Mei, Pasquale
;
2017-01-01

Abstract

Il saggio affronta una riflessione sulle pratiche della creatività tese a fertilizzare i tessuti urbani in termini di iper-relazionalità sociale, prendendo in considerazione gli assi sopraelevati di attraversamento in disuso, allo scopo di proporre soluzioni di socio-architettura che consentano una rivisitazione in termini slow spaces e favoriscano una riappropriazione vissuta basata su relazioni sociali dense. Da tempo gli spazi aperti di attraversamento sono i luoghi dove si possono sperimentare assetti variabili delineando insieme al disegno delle maglie infrastrutturali nuovi equilibri e nuove configurazioni urbane a percorso lento. Il riuso dei cavalcavia e degli assi sopraelevati sottratti alla mobilità veicolare (ex passanti ferroviari, ex strade a percorrenza veloce) e consegnati alla fruizione pedonale multi-uso costituiscono un’importante novità se inseriti nella logica creativa delle dinamiche partecipative. L'analisi si concentra sugli esempi fondativi e paradigmatici riferiti nello specifico a cavalcavia e sopraelevate in ambito urbano, riletti e rivisitati in una triplice chiave: il riuso a partire dalla pratica «as found», ovvero una ricodificazione dell'oggetto di cui non si alterano gli elementi strutturali; la risignificazione a partire dalle pratiche di densificazione degli ex-vettori di attraversamento, ovvero la proposizione di elementi creativi e flessibili di attrazione capaci di decelerare i passaggi pedonali e fornire potenziali di iper-aggregazione relazionale; l'adozione di una prospettiva di ‘urbanistica leggera’ ovvero interventi minimi, attraverso cui si riattivano e si riadattano aree dismesse in una logica di "spazi pubblici a relazione densa".
2017
Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana
Mei, P., Orsini, F., Roda, R., Salmieri, L. (2017). Riusi creativi e sezioni complesse: spazi infrastrutturali per il riempimento di relazione. In A.M. R. Galdini (a cura di), La città creativa. Spazi pubblici e luoghi della quotidianità (pp. 521-529). Mediapartner. L’Architetto. Point Z.E.R.O..
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