Nel libro II del «Chronicon Novaliciense» (sec. XI) l'anonimo cronista narra la vita e le imprese di Walthario, protagonista del poema epico post-carolingio «Waltahrius» (di cui l'autore del «Chronicon» cita parecchi passi), fattosi monaco presso il convento di Novalesa e ivi distintosi per forza e coraggio. Alla narrazione delle vicende di Walthario sono preposti quattro distici elegiaci (inc. Vualtarius fortis) composti, a quanto dice il cronista, da un "sapiens versicanorus". Dopo aver riassunto il racconto del «Chronicon Novaliciense» relativo a Walthario e aver analizzato i quattro distici in questione, si propone che essi rappresentino un "epitaffio" in lode dell'eroico monaco.
BISANTI, A. (2010). La leggenda di Walthario e i distici «Vualtarius fortis» nel «Chronicon Novaliciense». BOLLETTINO DI STUDI LATINI(40,1), 76-85.
La leggenda di Walthario e i distici «Vualtarius fortis» nel «Chronicon Novaliciense»
BISANTI, Armando
2010-01-01
Abstract
Nel libro II del «Chronicon Novaliciense» (sec. XI) l'anonimo cronista narra la vita e le imprese di Walthario, protagonista del poema epico post-carolingio «Waltahrius» (di cui l'autore del «Chronicon» cita parecchi passi), fattosi monaco presso il convento di Novalesa e ivi distintosi per forza e coraggio. Alla narrazione delle vicende di Walthario sono preposti quattro distici elegiaci (inc. Vualtarius fortis) composti, a quanto dice il cronista, da un "sapiens versicanorus". Dopo aver riassunto il racconto del «Chronicon Novaliciense» relativo a Walthario e aver analizzato i quattro distici in questione, si propone che essi rappresentino un "epitaffio" in lode dell'eroico monaco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.