Lo studio esamina il cantiere di restauro del soffitto monumentale di palazzo Chiaramonte, riconoscendolo come un episodio importante per Palermo e per la lunga storia delle trasformazioni del palazzo trecentesco, una storia di scoperte, collaborazioni e progetti di restauro che costituiscono il contributo essenziale per la comprensione del valore monumentale del soffitto ligneo decorato. Nel 1886 Camillo Boito visita Palermo come componente di una commissione governativa, composta anche da Felice Bernabei, Alfredo D’Andrade e Francesco Bongioannini e si pronuncia sull’annosa questione dei ripristini del palazzo Chiaromonte, sostenendo fortemente la candidatura di Giuseppe Patricolo come progettista del restauro di palazzo Chiaramonte. Patricolo era stato colui che, per primo, aveva scoperto il monumentale soffitto ligneo decorato, ritrovando anche le date e nomi degli autori delle pitture. Soffitto che era rimasto per lungo tempo dimenticato, poiché nascosto da un controsoffitto. Il giovane Francesco Valenti affianca Giuseppe Patricolo e collabora alla stesura di due progetti per il soffitto ligneo. Non meno importante è la figura di Giuseppe Alfano, scelto dallo stesso Patricolo per coadiuvare il lavoro di rilievo della struttura e per lo studio delle decorazioni pittoriche. Uno studio che Camillo Boito presenterà all’Esposizione Generale Italiana del 1898.
BARONE, Z. (2020). Il progetto di Giuseppe Patricolo per il restauro ottocentesco del “soffitto monumentale”. In M.C. Di Natale, M.R. Nobile, G. Travagliato (a cura di), Chiaromonte : lusso, politica, guerra e devozione nella Sicilia del Trecento. Un restauro verso il futuro (pp. 171-180). Palermo : Palermo University Press.
Il progetto di Giuseppe Patricolo per il restauro ottocentesco del “soffitto monumentale”
BARONE, Zaira
2020-01-01
Abstract
Lo studio esamina il cantiere di restauro del soffitto monumentale di palazzo Chiaramonte, riconoscendolo come un episodio importante per Palermo e per la lunga storia delle trasformazioni del palazzo trecentesco, una storia di scoperte, collaborazioni e progetti di restauro che costituiscono il contributo essenziale per la comprensione del valore monumentale del soffitto ligneo decorato. Nel 1886 Camillo Boito visita Palermo come componente di una commissione governativa, composta anche da Felice Bernabei, Alfredo D’Andrade e Francesco Bongioannini e si pronuncia sull’annosa questione dei ripristini del palazzo Chiaromonte, sostenendo fortemente la candidatura di Giuseppe Patricolo come progettista del restauro di palazzo Chiaramonte. Patricolo era stato colui che, per primo, aveva scoperto il monumentale soffitto ligneo decorato, ritrovando anche le date e nomi degli autori delle pitture. Soffitto che era rimasto per lungo tempo dimenticato, poiché nascosto da un controsoffitto. Il giovane Francesco Valenti affianca Giuseppe Patricolo e collabora alla stesura di due progetti per il soffitto ligneo. Non meno importante è la figura di Giuseppe Alfano, scelto dallo stesso Patricolo per coadiuvare il lavoro di rilievo della struttura e per lo studio delle decorazioni pittoriche. Uno studio che Camillo Boito presenterà all’Esposizione Generale Italiana del 1898.File | Dimensione | Formato | |
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