L’idrolisi di molti ioni metallici dà spesso luogo alla formazione di specie mono e polinucleari. Nel caso di cationi quali Ga(III), Al(III), Cr(III) le difficoltà riscontrate nella raccolta dei dati sono essenzialmente dovute alla lentezza degli equilibri in studio; ciò ha causato disaccordo tra i dati di letteratura sia sulla natura delle specie formate che sulla loro stabilità. In assenza di un opportuno catalizzatore per lo studio a temperatura ambiente, l’unico modo per aumentare la velocità delle reazioni è aumentare la temperatura, in modo tale da ottenere stati di reale equilibrio. Un aumento della temperatura rende complicata la termostatazione dei reattivi e la loro aggiunta dall’esterno al recipiente di reazione. La soluzione a tale problema dovrebbe basarsi su operazioni di generazione in situ, in recipienti chiusi, degli adatti reagenti, utilizzando opportuni metodi elettrochimici accoppiati a metodi di misura potenziometrica della concentrazione idrogenionica. Per affrontare tali problemi abbiamo pensato ad utilizzare processi di elettrolisi nella cella PbO2| Soluzione S |Ag alimentata in corrente continua, per generare o allontanare in maniera controllata ioni H+ mediante la reazione reversibile PbO2+ 2 Ag + 4H+ = Pb+++2 Ag+ + 2H2O, Dopo ogni passaggio di corrente, la misura di fem della cella senza giunzione GE | Soluzione S | Ag G.E = Elettrodo a vetro permetteva di ricavare la concentrazione idrogenionica all’equilibrio. Con tale apparato sperimentale abbiamo studiato a 100°C l’idrolisi del Pb(II) in LiClO4 3.6 m che dà luogo alle specie PbOH+ (logβ11 = -6.05) e Pb4(OH)44+ (logβ44 = -15.94). Considerando la grande praticità e affidabilità della tecnica sopra riportata, abbiamo pensato che nel caso dell'idrolisi di altri ioni metallici più acidi dello ione Pb2+, essa potesse essere applicata senza interferenze, evitando gli inconvenienti dovuti alla possibile lentezza nel raggiungimento degli equilibri. In tal senso abbiamo progettato lo studio dell’idrolisi dello ione uranile a 75 e 100°C. Ai dati ottenuti mediante titolazioni coulombometrico-potenziometrica sono stati applicati i metodi di elaborazione riportati da Rossotti e Rossotti [1]; si è così calcolato Z=(h-H)/CM (Z=numero di ioni idrogeno liberati per ione metallico, h = acidità libera misurata, H = acidità stechiometrica, CM = concentrazione totale di metallo). Differenti titolazioni a differenti valori di CM sono state condotte in alcalinizzazione e quindi per ritorno in acidificazione, ottenendo un buon accordo per i valori di Z in funzione di – log h misurati in entrambi i modi. I dati ottenuti elaborati con gli opportuni programmi di calcolo [2] indicavano la presenza delle specie riportate nelle tabelle 1 e 2 con i valori delle costanti di idrolisi alle due temperature. Tabella 1 Idrolisi dello ione uranile a 75°C q p 2 2 2 3 3 3 Log qp 5.36 ± 0.02 8.70 ± 0.08 7.42 ± 0.02 Formula (UO2)2(OH)22+ (UO2)2(OH)3+ (UO2)3(OH)33+ Tabella 2 Idrolisi dello ione uranile a 100 °C q p 2 2 2 3 3 3 Log qp 4.90 ±0.02 8.37 ±0.08 6.68 ± 0.02 Formula (UO2)2(OH)22+ (UO2)2(OH)3+ (UO2)3(OH)33+ Riferimenti bibliografici 1. Rossotti F.J.C., Rossotti H., The determination of stability constants 1961 2. Gans P., Sabatini A., Vacca A., Talanta 1996 43 1739

Amorello, D., Romano, V. (2009). Equilibri di idrolisi ad alta temperatura. ATTI DELLA ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE E ARTI DI PALERMO, PARTE PRIMA: SCIENZE, 25, 9-18.

Equilibri di idrolisi ad alta temperatura

AMORELLO, Diana;ROMANO, Vincenzo
2009-01-01

Abstract

L’idrolisi di molti ioni metallici dà spesso luogo alla formazione di specie mono e polinucleari. Nel caso di cationi quali Ga(III), Al(III), Cr(III) le difficoltà riscontrate nella raccolta dei dati sono essenzialmente dovute alla lentezza degli equilibri in studio; ciò ha causato disaccordo tra i dati di letteratura sia sulla natura delle specie formate che sulla loro stabilità. In assenza di un opportuno catalizzatore per lo studio a temperatura ambiente, l’unico modo per aumentare la velocità delle reazioni è aumentare la temperatura, in modo tale da ottenere stati di reale equilibrio. Un aumento della temperatura rende complicata la termostatazione dei reattivi e la loro aggiunta dall’esterno al recipiente di reazione. La soluzione a tale problema dovrebbe basarsi su operazioni di generazione in situ, in recipienti chiusi, degli adatti reagenti, utilizzando opportuni metodi elettrochimici accoppiati a metodi di misura potenziometrica della concentrazione idrogenionica. Per affrontare tali problemi abbiamo pensato ad utilizzare processi di elettrolisi nella cella PbO2| Soluzione S |Ag alimentata in corrente continua, per generare o allontanare in maniera controllata ioni H+ mediante la reazione reversibile PbO2+ 2 Ag + 4H+ = Pb+++2 Ag+ + 2H2O, Dopo ogni passaggio di corrente, la misura di fem della cella senza giunzione GE | Soluzione S | Ag G.E = Elettrodo a vetro permetteva di ricavare la concentrazione idrogenionica all’equilibrio. Con tale apparato sperimentale abbiamo studiato a 100°C l’idrolisi del Pb(II) in LiClO4 3.6 m che dà luogo alle specie PbOH+ (logβ11 = -6.05) e Pb4(OH)44+ (logβ44 = -15.94). Considerando la grande praticità e affidabilità della tecnica sopra riportata, abbiamo pensato che nel caso dell'idrolisi di altri ioni metallici più acidi dello ione Pb2+, essa potesse essere applicata senza interferenze, evitando gli inconvenienti dovuti alla possibile lentezza nel raggiungimento degli equilibri. In tal senso abbiamo progettato lo studio dell’idrolisi dello ione uranile a 75 e 100°C. Ai dati ottenuti mediante titolazioni coulombometrico-potenziometrica sono stati applicati i metodi di elaborazione riportati da Rossotti e Rossotti [1]; si è così calcolato Z=(h-H)/CM (Z=numero di ioni idrogeno liberati per ione metallico, h = acidità libera misurata, H = acidità stechiometrica, CM = concentrazione totale di metallo). Differenti titolazioni a differenti valori di CM sono state condotte in alcalinizzazione e quindi per ritorno in acidificazione, ottenendo un buon accordo per i valori di Z in funzione di – log h misurati in entrambi i modi. I dati ottenuti elaborati con gli opportuni programmi di calcolo [2] indicavano la presenza delle specie riportate nelle tabelle 1 e 2 con i valori delle costanti di idrolisi alle due temperature. Tabella 1 Idrolisi dello ione uranile a 75°C q p 2 2 2 3 3 3 Log qp 5.36 ± 0.02 8.70 ± 0.08 7.42 ± 0.02 Formula (UO2)2(OH)22+ (UO2)2(OH)3+ (UO2)3(OH)33+ Tabella 2 Idrolisi dello ione uranile a 100 °C q p 2 2 2 3 3 3 Log qp 4.90 ±0.02 8.37 ±0.08 6.68 ± 0.02 Formula (UO2)2(OH)22+ (UO2)2(OH)3+ (UO2)3(OH)33+ Riferimenti bibliografici 1. Rossotti F.J.C., Rossotti H., The determination of stability constants 1961 2. Gans P., Sabatini A., Vacca A., Talanta 1996 43 1739
2009
Amorello, D., Romano, V. (2009). Equilibri di idrolisi ad alta temperatura. ATTI DELLA ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE E ARTI DI PALERMO, PARTE PRIMA: SCIENZE, 25, 9-18.
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