In questo articolo sosterrò che le nostre concezioni di linguaggio e comunicazione mutano in funzione dell’accezione di razionalità che viene assunta. In particolare, mostrerò come ad un modello di razionalità olimpica e assoluta – ovvero ad un modello di animale umano che ragiona seguendo le leggi della logica formale – corrisponda una concezione della comunicazione esemplificata dall’immagine del quartetto, un complesso musicale in cui quattro musicisti suonano insieme seguendo delle regole fisse e stabilite prima di iniziare a suonare. Questa immagine sembra ben rispecchiare i modelli di comunicazione proposti da Paul Grice e Jurgen Habermas,dominanti nello studio del linguaggio fino agli anni Ottanta del Novecento. La pubblicazione del testo di Gigerenzer nel 1989, "Rationality for mortals", cambierà questa accezione di ‘razionalità olimpica’, mostrando che la razionalità umana non è onnisciente, né segue le leggi della logica formale. Al contrario, l’animale umano si caratterizza per il possesso di una razionalità limitata, sottoposta a dei vincoli fisici e ambientali che si riflettono nei processi di ragionamento umano. Questi non sono perfetti e infallibili, come volevano i teorici della razionalità olimpica, ma sono incompleti e pervasi da errori sistematici. Nonostante questo, però, i processi di ragionamento sono adeguati ai compiti che l’essere umano deve affrontare. Proverò a mostrare che a questo cambiamento della nozione di razionalità segue un modo di indagare la comunicazione umana profondamente diverso dal precedente. Questo nuovo modello dellacomunicazione umana mi pare possa essere ben esemplificata dall’immagine della jam session, una performance improvvisata in cui dei musicisti, costruendo una regolarità dinamica e ad hoc in relazione alla situazione contestuale, iniziano a suonare insieme.

Stefana Garello (2020). Dal quartetto alla jam session: strategie conversazionali e razionalità. EPEKEINA, 12(2), 1-16.

Dal quartetto alla jam session: strategie conversazionali e razionalità

Stefana Garello
2020-01-01

Abstract

In questo articolo sosterrò che le nostre concezioni di linguaggio e comunicazione mutano in funzione dell’accezione di razionalità che viene assunta. In particolare, mostrerò come ad un modello di razionalità olimpica e assoluta – ovvero ad un modello di animale umano che ragiona seguendo le leggi della logica formale – corrisponda una concezione della comunicazione esemplificata dall’immagine del quartetto, un complesso musicale in cui quattro musicisti suonano insieme seguendo delle regole fisse e stabilite prima di iniziare a suonare. Questa immagine sembra ben rispecchiare i modelli di comunicazione proposti da Paul Grice e Jurgen Habermas,dominanti nello studio del linguaggio fino agli anni Ottanta del Novecento. La pubblicazione del testo di Gigerenzer nel 1989, "Rationality for mortals", cambierà questa accezione di ‘razionalità olimpica’, mostrando che la razionalità umana non è onnisciente, né segue le leggi della logica formale. Al contrario, l’animale umano si caratterizza per il possesso di una razionalità limitata, sottoposta a dei vincoli fisici e ambientali che si riflettono nei processi di ragionamento umano. Questi non sono perfetti e infallibili, come volevano i teorici della razionalità olimpica, ma sono incompleti e pervasi da errori sistematici. Nonostante questo, però, i processi di ragionamento sono adeguati ai compiti che l’essere umano deve affrontare. Proverò a mostrare che a questo cambiamento della nozione di razionalità segue un modo di indagare la comunicazione umana profondamente diverso dal precedente. Questo nuovo modello dellacomunicazione umana mi pare possa essere ben esemplificata dall’immagine della jam session, una performance improvvisata in cui dei musicisti, costruendo una regolarità dinamica e ad hoc in relazione alla situazione contestuale, iniziano a suonare insieme.
2020
Settore M-FIL/05 - Filosofia E Teoria Dei Linguaggi
Stefana Garello (2020). Dal quartetto alla jam session: strategie conversazionali e razionalità. EPEKEINA, 12(2), 1-16.
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