La tesi iniziale dell'articolo è che l'ermeneutica non si limita a un semplice rifiuto della concezione della verità come adaequatio, ma intende approfondirla criticamente portando alla luce in questa definizione tradizionale la distanza, l'opposizione, perfino la negazione che vengono presupposte e a cui si cerca un rimedio. Questi caratteri, una volta esplicitati, non vengono più però considerati dalla filosofia ermeneutica come ostacoli da eliminare, ma sono riportati alla struttura essenziale della verità, ripresa nell'espressione greca, esplicitamente negativa e conflittuale, di aletheia (dis-velatezza). Sulla base del legame essenziale tra verità e negazione, l'ermeneutica si misura con la dialettica di Hegel, vedendola simile a sé in quanto capace di riconoscere un tale legame, ma lontanissima da sé perché tende a considerarlo solo come un “momento” da integrare in una superiore unità liberata dalla negazione. In base all'esame di questo confronto l'articolo ribalta la relazione tra le due posizioni e sostiene la tesi che il rigetto di una tale concezione dialettica della verità spinge di nuovo l'ermeneutica verso quella rigida separazione della verità dal suo contrario che essa voleva superare.
Samonà, L. (2009). La verità tra ermeneutica e dialettica. GIORNALE DI METAFISICA, 2009(1), 25-42.
La verità tra ermeneutica e dialettica
SAMONA', Leonardo
2009-01-01
Abstract
La tesi iniziale dell'articolo è che l'ermeneutica non si limita a un semplice rifiuto della concezione della verità come adaequatio, ma intende approfondirla criticamente portando alla luce in questa definizione tradizionale la distanza, l'opposizione, perfino la negazione che vengono presupposte e a cui si cerca un rimedio. Questi caratteri, una volta esplicitati, non vengono più però considerati dalla filosofia ermeneutica come ostacoli da eliminare, ma sono riportati alla struttura essenziale della verità, ripresa nell'espressione greca, esplicitamente negativa e conflittuale, di aletheia (dis-velatezza). Sulla base del legame essenziale tra verità e negazione, l'ermeneutica si misura con la dialettica di Hegel, vedendola simile a sé in quanto capace di riconoscere un tale legame, ma lontanissima da sé perché tende a considerarlo solo come un “momento” da integrare in una superiore unità liberata dalla negazione. In base all'esame di questo confronto l'articolo ribalta la relazione tra le due posizioni e sostiene la tesi che il rigetto di una tale concezione dialettica della verità spinge di nuovo l'ermeneutica verso quella rigida separazione della verità dal suo contrario che essa voleva superare.File | Dimensione | Formato | |
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