La valutazione della didattica nell’opinione degli studenti è una pratica ormai consolidata nelle università italiane. Molti strumenti di misura dei risultati della valutazione sono proposti in letteratura, dalla costruzione di indicatori composti al lordo delle caratteristiche degli studenti (valutatori) ad approcci modellistici che, al contrario, tengono conto delle caratteristiche dei valutatori (Rampichini et al. 2000). In questo lavoro la misura dei risultati della valutazione della didattica è condotta su 15451 questionari compilati da studenti di una facoltà dell’Università di Palermo, e le variabili prese in considerazione sono gli item di carattere valutativo. Il primo e più importante obiettivo è costruire un indicatore semplice di item capace di informare sia sui livelli medi sia sui livelli di dispersione di una distribuzione di giudizi, attraverso una funzione invariante per le trasformazioni ammissibili per la scala di misura ordinale delle risposte date agli item del questionario. La misura proposta è un indice di dissomiglianza di ordine r fra distribuzioni ordinali, con r=0,5. Il secondo obiettivo è costruire un indicatore composto (IC) di “qualità dell’insegnamento“ (ICINS) in senso stretto , un IC di “qualità dell’organizzazione” (ICORG) e, infine, un IC di “qualità delle attività didattiche” (ICg) globalmente considerate. Viene effettuata una prima analisi esplorativa con uno scaling multidimensionale non metrico per individuare le dimensioni del concetto che stiamo misurando, e, infine una analisi fattoriale sulle variabili individuate dagli indicatori semplici per identificare le dimensioni, ponderare e aggregare gli indicatori semplici e, successivamente gli indicatori di dimensione. Una funzione di tipo lineare è usata per aggregare gli indicatori semplici all’interno della stessa dimensione e una di tipo geometrico per costruire l’indicatore (ICg). Ciò al fine di tentare di rispondere alla domanda: quando è utile costruire un indicatore composto della “qualità delle attività didattiche”?

Capursi, V., Librizzi, L. (2008). La qualità della didattica: indicatori semplici o composti?. In V. Capursi, G. Ghellini (a cura di), Dottor Divago. Discernere valutare e goveranre la nuova università (pp. 139-155). Milano : Franco Angeli.

La qualità della didattica: indicatori semplici o composti?

CAPURSI, Vincenza;LIBRIZZI, Leonardo
2008-01-01

Abstract

La valutazione della didattica nell’opinione degli studenti è una pratica ormai consolidata nelle università italiane. Molti strumenti di misura dei risultati della valutazione sono proposti in letteratura, dalla costruzione di indicatori composti al lordo delle caratteristiche degli studenti (valutatori) ad approcci modellistici che, al contrario, tengono conto delle caratteristiche dei valutatori (Rampichini et al. 2000). In questo lavoro la misura dei risultati della valutazione della didattica è condotta su 15451 questionari compilati da studenti di una facoltà dell’Università di Palermo, e le variabili prese in considerazione sono gli item di carattere valutativo. Il primo e più importante obiettivo è costruire un indicatore semplice di item capace di informare sia sui livelli medi sia sui livelli di dispersione di una distribuzione di giudizi, attraverso una funzione invariante per le trasformazioni ammissibili per la scala di misura ordinale delle risposte date agli item del questionario. La misura proposta è un indice di dissomiglianza di ordine r fra distribuzioni ordinali, con r=0,5. Il secondo obiettivo è costruire un indicatore composto (IC) di “qualità dell’insegnamento“ (ICINS) in senso stretto , un IC di “qualità dell’organizzazione” (ICORG) e, infine, un IC di “qualità delle attività didattiche” (ICg) globalmente considerate. Viene effettuata una prima analisi esplorativa con uno scaling multidimensionale non metrico per individuare le dimensioni del concetto che stiamo misurando, e, infine una analisi fattoriale sulle variabili individuate dagli indicatori semplici per identificare le dimensioni, ponderare e aggregare gli indicatori semplici e, successivamente gli indicatori di dimensione. Una funzione di tipo lineare è usata per aggregare gli indicatori semplici all’interno della stessa dimensione e una di tipo geometrico per costruire l’indicatore (ICg). Ciò al fine di tentare di rispondere alla domanda: quando è utile costruire un indicatore composto della “qualità delle attività didattiche”?
2008
Settore SECS-S/05 - Statistica Sociale
Capursi, V., Librizzi, L. (2008). La qualità della didattica: indicatori semplici o composti?. In V. Capursi, G. Ghellini (a cura di), Dottor Divago. Discernere valutare e goveranre la nuova università (pp. 139-155). Milano : Franco Angeli.
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