Introduzione La valutazione dello strumento della supervisione si inserisce nell’ambito del filone di ricerca sulla valutazione della psicoterapia e dei gruppi nei diversi contesti di cura. I recenti studi in tale ambito (Correale, 1993; Galli, 1994; Bolognini e Mantovani, 1999) hanno evidenziato l’utilità di approfondire gli aspetti legati all’efficacia della supervisione, nelle sue principali funzioni, attraverso la valutazione dei differenti metodi e delle diverse tecniche e modalità d’intervento. Il presente lavoro di ricerca si propone di valutare lo strumento della supervisione in un setting di lavoro gruppale, all’interno di una Comunità Terapeutica Assistita per pazienti psichiatrici, con lo scopo di comprendere non solo su quali aspetti incide il lavoro di supervisione, ma anche quali fattori influenzano l’esito di tale lavoro. L’ipotesi alla base dello studio è che l’attività di supervisione permetta di lavorare sui livelli di burnout e autostima personale, consentendo di migliorare la soddisfazione lavorativa percepita dagli operatori, nonché, in maniera indiretta, la qualità del servizio offerto ai pazienti. Considerata, inoltre, la peculiarità del setting di supervisione gruppale oggetto dello studio, e tenuto conto dei principali fattori terapeutici individuati nell’ambito della ricerca sulle psicoterapie di gruppo (Yalom, 2005), sono state analizzate quali variabili di processo, la coesione, l’autostima di gruppo e, infine, l’attitudine alla supervisione avvertita sia dal gruppo che dal terapeuta. Metodo La ricerca è stata condotta nell’arco di un anno su un gruppo di operatori di una Comunità Terapeutica Assistita gestita dalla Coop. Sociale “Gnosis” di Roma. Gli incontri di supervisione hanno avuto cadenza trisettimanale, e sono stati condotti da uno psicoterapeuta con formazione gruppoanalitica. Le variabili valutate nell’ambito del lavoro di supervisione riguardano la Soddisfazione lavorativa, Burnout, l’Autostima personale, e la Soddisfazione dell’utente come variabili di esito; la Coesione di gruppo, l’Autostima di gruppo, l’Attitudine alla Supervisione e i Temi di Gruppo come variabili di processo. Per la valutazione di tali indicatori sono stati utilizzati i seguenti strumenti: • CBI (Copenhagen Burnout Inventory) (Kristensen, Tage; Borritz, Marianne; Villadsen, Ebbe; Christensen, Karl; 2005): self-report costituito da tre scale: burnout personale; burnout riferito al lavoro e burnout in rapporto all’utente, valutati su una scala likert a 5 punti. • Questionario per la valutazione del livello di soddisfazione degli operatori (Gigantesco et al. 2002): self-report composto da tre scale: soddisfazione per la funzionalità del servizio, soddisfazione nei confronti del ruolo e dei compiti svolti, soddisfazione per l’operato dei superiori, valutati su una scala likert a 6 punti. • RSE (Rosenberg Self-Esteem Scale) (Rosenberg, 1965): self-report volto a misurare l’autostima personale composto da 10 item, valutati su una scala likert a 4 punti. • CSE (Cohesion Self – Esteem) (Luhtanen R., Crocker J., 1992): self-report composto da quattro subscale che indagano le dimensioni del privato, del pubblico, dell’identità, e dell’appartenenza. La CSE include anche la subscala dell’identità che misura quanti membri del gruppo hanno interiorizzano il gruppo stesso e percepito il gruppo come una parte di loro stessi. • Questionario sulla soddisfazione dell’utente (Hargreaves, Nguyen 1979): self-report volto a misurare soddisfazione degli utenti rispetto alla funzionalità del servizio offertogli; composto 8 item, valutati su una scala likert a 4 punti. • GMLCS (Group/Member/Leader Cohesion Scale) (Piper, Jones, Lacroix, Marrache, Richardson, 1984): self-report che valuta la coesione del gruppo. È costituito da 18 item, su scala likert a 6 punti, divisi in due scale che consentono di ottenere un punteggio rispetto al gruppo, e uno rispetto al conduttore. • SAS (Supervision Aptitude Scale) (Kavanagh et al., 2001): self-report composto da 2 scale di 16 items, per il supervisore e per i supervisionati, distribuiti su una scala likert a 5 punti che valuta l’attitudine alla supervisione. • Temi di Gruppo: griglia qualitativa di rilevazione dei contenuti della seduta • Questionario sulla soddisfazione dell’utente (Hargreaves, Nguyen 1979): self-report volto a misurare soddisfazione degli utenti rispetto alla funzionalità del servizio offertogli; composto 8 item, valutati su una scala likert a 4 punti. Risultati La ricerca presentata propone tutti i limiti di uno studio pilota, per tali ragioni si propone come base di partenza per lo studio sull’effectiveness della supervisione che resta, a tutt’oggi, un campo poco esplorato nell’ambito della ricerca italiana. Importanti evidenze appaiono, tuttavia, emergere dall’analisi dei dati, che ha consentito di rilevare una serie di informazioni significative circa l’operatività dello strumento della supervisione, capace di stimolare una riflessione critica, necessaria per la promozione e la produzione di cambiamenti essenziali al fine di garantire una risposta adeguata e congruente con i bisogni del paziente. Sulla base di quanto emerso dal presente lavoro è possibile supporre che la supervisione lavori sulla possibilità di contenere le difficoltà quotidianamente incontrate dagli operatori della salute mentale nello svolgimento del proprio lavoro, tanto più all’interno di setting molto complessi come quelli delle C.T.A. che accolgono un’utenza estremamente fragile e con alle spalle situazioni spesso multiproblematiche (Ruggeri, Dall’Agnola, 2000).

GIANNONE F, FERRARO AM, PRUITI CIARELLO F, GIUNTA S, DI FALCO G, GULLO S, et al. (2008). La Supervisione di gruppo come strumento di lavoro nelle Comunità Terapeutiche. Un single case.. In La Ricerca in Psicoterapia in Italia: quale sviluppo? (pp.95-96).

La Supervisione di gruppo come strumento di lavoro nelle Comunità Terapeutiche. Un single case.

GIANNONE, Francesca;FERRARO, Anna Maria;PRUITI CIARELLO, Francesca;GIUNTA, Serena;DI FALCO, Giovanna;GULLO, Salvatore;DI BLASI, Maria;LO VERSO, Girolamo
2008-01-01

Abstract

Introduzione La valutazione dello strumento della supervisione si inserisce nell’ambito del filone di ricerca sulla valutazione della psicoterapia e dei gruppi nei diversi contesti di cura. I recenti studi in tale ambito (Correale, 1993; Galli, 1994; Bolognini e Mantovani, 1999) hanno evidenziato l’utilità di approfondire gli aspetti legati all’efficacia della supervisione, nelle sue principali funzioni, attraverso la valutazione dei differenti metodi e delle diverse tecniche e modalità d’intervento. Il presente lavoro di ricerca si propone di valutare lo strumento della supervisione in un setting di lavoro gruppale, all’interno di una Comunità Terapeutica Assistita per pazienti psichiatrici, con lo scopo di comprendere non solo su quali aspetti incide il lavoro di supervisione, ma anche quali fattori influenzano l’esito di tale lavoro. L’ipotesi alla base dello studio è che l’attività di supervisione permetta di lavorare sui livelli di burnout e autostima personale, consentendo di migliorare la soddisfazione lavorativa percepita dagli operatori, nonché, in maniera indiretta, la qualità del servizio offerto ai pazienti. Considerata, inoltre, la peculiarità del setting di supervisione gruppale oggetto dello studio, e tenuto conto dei principali fattori terapeutici individuati nell’ambito della ricerca sulle psicoterapie di gruppo (Yalom, 2005), sono state analizzate quali variabili di processo, la coesione, l’autostima di gruppo e, infine, l’attitudine alla supervisione avvertita sia dal gruppo che dal terapeuta. Metodo La ricerca è stata condotta nell’arco di un anno su un gruppo di operatori di una Comunità Terapeutica Assistita gestita dalla Coop. Sociale “Gnosis” di Roma. Gli incontri di supervisione hanno avuto cadenza trisettimanale, e sono stati condotti da uno psicoterapeuta con formazione gruppoanalitica. Le variabili valutate nell’ambito del lavoro di supervisione riguardano la Soddisfazione lavorativa, Burnout, l’Autostima personale, e la Soddisfazione dell’utente come variabili di esito; la Coesione di gruppo, l’Autostima di gruppo, l’Attitudine alla Supervisione e i Temi di Gruppo come variabili di processo. Per la valutazione di tali indicatori sono stati utilizzati i seguenti strumenti: • CBI (Copenhagen Burnout Inventory) (Kristensen, Tage; Borritz, Marianne; Villadsen, Ebbe; Christensen, Karl; 2005): self-report costituito da tre scale: burnout personale; burnout riferito al lavoro e burnout in rapporto all’utente, valutati su una scala likert a 5 punti. • Questionario per la valutazione del livello di soddisfazione degli operatori (Gigantesco et al. 2002): self-report composto da tre scale: soddisfazione per la funzionalità del servizio, soddisfazione nei confronti del ruolo e dei compiti svolti, soddisfazione per l’operato dei superiori, valutati su una scala likert a 6 punti. • RSE (Rosenberg Self-Esteem Scale) (Rosenberg, 1965): self-report volto a misurare l’autostima personale composto da 10 item, valutati su una scala likert a 4 punti. • CSE (Cohesion Self – Esteem) (Luhtanen R., Crocker J., 1992): self-report composto da quattro subscale che indagano le dimensioni del privato, del pubblico, dell’identità, e dell’appartenenza. La CSE include anche la subscala dell’identità che misura quanti membri del gruppo hanno interiorizzano il gruppo stesso e percepito il gruppo come una parte di loro stessi. • Questionario sulla soddisfazione dell’utente (Hargreaves, Nguyen 1979): self-report volto a misurare soddisfazione degli utenti rispetto alla funzionalità del servizio offertogli; composto 8 item, valutati su una scala likert a 4 punti. • GMLCS (Group/Member/Leader Cohesion Scale) (Piper, Jones, Lacroix, Marrache, Richardson, 1984): self-report che valuta la coesione del gruppo. È costituito da 18 item, su scala likert a 6 punti, divisi in due scale che consentono di ottenere un punteggio rispetto al gruppo, e uno rispetto al conduttore. • SAS (Supervision Aptitude Scale) (Kavanagh et al., 2001): self-report composto da 2 scale di 16 items, per il supervisore e per i supervisionati, distribuiti su una scala likert a 5 punti che valuta l’attitudine alla supervisione. • Temi di Gruppo: griglia qualitativa di rilevazione dei contenuti della seduta • Questionario sulla soddisfazione dell’utente (Hargreaves, Nguyen 1979): self-report volto a misurare soddisfazione degli utenti rispetto alla funzionalità del servizio offertogli; composto 8 item, valutati su una scala likert a 4 punti. Risultati La ricerca presentata propone tutti i limiti di uno studio pilota, per tali ragioni si propone come base di partenza per lo studio sull’effectiveness della supervisione che resta, a tutt’oggi, un campo poco esplorato nell’ambito della ricerca italiana. Importanti evidenze appaiono, tuttavia, emergere dall’analisi dei dati, che ha consentito di rilevare una serie di informazioni significative circa l’operatività dello strumento della supervisione, capace di stimolare una riflessione critica, necessaria per la promozione e la produzione di cambiamenti essenziali al fine di garantire una risposta adeguata e congruente con i bisogni del paziente. Sulla base di quanto emerso dal presente lavoro è possibile supporre che la supervisione lavori sulla possibilità di contenere le difficoltà quotidianamente incontrate dagli operatori della salute mentale nello svolgimento del proprio lavoro, tanto più all’interno di setting molto complessi come quelli delle C.T.A. che accolgono un’utenza estremamente fragile e con alle spalle situazioni spesso multiproblematiche (Ruggeri, Dall’Agnola, 2000).
26-set-2008
VII CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ PER LA RICERCA IN PSICOTEAPIA.
MODENA
26-28 SETTEMBRE
VII
2008
2
- ISSN:
GIANNONE F, FERRARO AM, PRUITI CIARELLO F, GIUNTA S, DI FALCO G, GULLO S, et al. (2008). La Supervisione di gruppo come strumento di lavoro nelle Comunità Terapeutiche. Un single case.. In La Ricerca in Psicoterapia in Italia: quale sviluppo? (pp.95-96).
Proceedings (atti dei congressi)
GIANNONE F; FERRARO AM; PRUITI CIARELLO F; GIUNTA S; DI FALCO G; GULLO S; DI BLASI M; LO VERSO G
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