In questo lavoro, derivato da parte della tesi di Dottorato, la Casa C viene inserita nel contesto più generale dell''isolato IV, di cui fa parte, del quale viene tracciata la storia delle trasformazioni dalla fondazione dionigiana in poi, evidenziando i problemi interpretativi delle precedenti sintesi sulle trasformazioni urbanistiche della città. Dell''abitazione viene fornita una minuziosa descrizione corredata da un nuova planimetria e tre sezioni redatte in scala 1:50. Attraverso la duplice lettura dell''analisi stratigrafica della fabbrica, corredata da un''esemplificazione grafica delle tecniche murarie individuate, e della decodifica minuta delle caratteristiche geometriche del progetto, esplicitata attraverso un congruo numero di schemi geometrici, viene ricostruita la storia delle trasformazioni dell''abitazione, evidenziata anche da una pianta di fase. Dei profondi cambiamenti subiti dalla Casa C in età tardo-antica si evidenziano le implicazioni sul piano della distribuzione degli ambienti e le probabili motivazioni. Si è evidenziato, pur nella relativa semplicità di realizzazione, un notevole rigore progettuale che impiega un modulo compositivo coincidente con i plinti delle colonne del peristilio e che sottrae anche questa abitazione alla pretesa casualità delle scelte progettuali che contraddistinguerebbero l''architettura domestica. A corredo di questa parte tutte le misure rilevanti sono espresse in una tabella tanto in metri lineari quanto in moduli. Ne è derivata la possibilità di un più solido inquadramento storico-architettonico della Casa C, sia in riferimento alle altre abitazioni a peristilio della Sicilia di età ellenistica sia rapportata ai noti esempi del Quartiere del Teatro di Delo, non sulla base di generiche assonanze, ma di specifici elementi presenti tanto a Tindari quanto nell''isola greca. Ciò ha consentito di confutare, per entrambi i centri, le precedenti valutazioni sull''assialità quale elemento rivelatore di una committenza romano-italica e di abbandonare la precedente terminologia latina impiegata per designare alcune parti dell''abitazione, riconoscendone il carattere ancora profondamente greco-ellenistico.
Aiosa, S. (2010). La Casa dell'insula C IV di Tindari: impianto e Trasformazioni. RIVISTA DELL' ISTITUTO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA E STORIA DELL' ARTE, 59, 9-57.
La Casa dell'insula C IV di Tindari: impianto e Trasformazioni
AIOSA, Sergio
2010-01-01
Abstract
In questo lavoro, derivato da parte della tesi di Dottorato, la Casa C viene inserita nel contesto più generale dell''isolato IV, di cui fa parte, del quale viene tracciata la storia delle trasformazioni dalla fondazione dionigiana in poi, evidenziando i problemi interpretativi delle precedenti sintesi sulle trasformazioni urbanistiche della città. Dell''abitazione viene fornita una minuziosa descrizione corredata da un nuova planimetria e tre sezioni redatte in scala 1:50. Attraverso la duplice lettura dell''analisi stratigrafica della fabbrica, corredata da un''esemplificazione grafica delle tecniche murarie individuate, e della decodifica minuta delle caratteristiche geometriche del progetto, esplicitata attraverso un congruo numero di schemi geometrici, viene ricostruita la storia delle trasformazioni dell''abitazione, evidenziata anche da una pianta di fase. Dei profondi cambiamenti subiti dalla Casa C in età tardo-antica si evidenziano le implicazioni sul piano della distribuzione degli ambienti e le probabili motivazioni. Si è evidenziato, pur nella relativa semplicità di realizzazione, un notevole rigore progettuale che impiega un modulo compositivo coincidente con i plinti delle colonne del peristilio e che sottrae anche questa abitazione alla pretesa casualità delle scelte progettuali che contraddistinguerebbero l''architettura domestica. A corredo di questa parte tutte le misure rilevanti sono espresse in una tabella tanto in metri lineari quanto in moduli. Ne è derivata la possibilità di un più solido inquadramento storico-architettonico della Casa C, sia in riferimento alle altre abitazioni a peristilio della Sicilia di età ellenistica sia rapportata ai noti esempi del Quartiere del Teatro di Delo, non sulla base di generiche assonanze, ma di specifici elementi presenti tanto a Tindari quanto nell''isola greca. Ciò ha consentito di confutare, per entrambi i centri, le precedenti valutazioni sull''assialità quale elemento rivelatore di una committenza romano-italica e di abbandonare la precedente terminologia latina impiegata per designare alcune parti dell''abitazione, riconoscendone il carattere ancora profondamente greco-ellenistico.File | Dimensione | Formato | |
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