Il presente lavoro si occupa dell’evoluzione del danno da perdita di chance nell’ordinamento Italiano, a partire dalla prima pronuncia giurisprudenziale sul finire degli anni ’70 fino ai giorni nostri. Vengono messi in luce i diversi dibattiti dottrinari e giurisprudenziali volti a individuare presupposti e limiti della tutelabilità della chance perduta. Viene soprattutto posto l’accento sul problema della qualificazione del danno da perdita di chance, passando dapprima attraverso la posizione di chi, in passato, riteneva che la chance costituisse un mero valore sociale, ma non anche un valore di mercato; proseguendo attraverso le teorie volte a ricomprendere il danno da perdita di chance nell’alveo del lucro cessante, con conseguente applicazione dei rigidi limiti di causalità di cui all’art. 1223 c.c.; approdando, infine, all’odierna mutata concezione del danno da perdita di chance (concezione che risente della “nuova” impostazione del sistema della responsabilità civile), secondo cui la chance costituisce una posizione soggettiva, del tutto autonoma rispetto all’utilità finale, e il danno, conseguente alla lesione della chance, è un danno presente, quindi danno emergente e non lucro cessante, suscettibile di autonoma valutazione economica.
Bonanno, C. (2009). "La perdita di chance nel Diritto Privato". Brevi riflessioni: alcuni spunti dottrinali e giurisprudenziali. RIVISTA DI DIRITTO DELL'ECONOMIA, DEI TRASPORTI E DELL'AMBIENTE, Volume VII.
"La perdita di chance nel Diritto Privato". Brevi riflessioni: alcuni spunti dottrinali e giurisprudenziali.
BONANNO, Claudio
2009-01-01
Abstract
Il presente lavoro si occupa dell’evoluzione del danno da perdita di chance nell’ordinamento Italiano, a partire dalla prima pronuncia giurisprudenziale sul finire degli anni ’70 fino ai giorni nostri. Vengono messi in luce i diversi dibattiti dottrinari e giurisprudenziali volti a individuare presupposti e limiti della tutelabilità della chance perduta. Viene soprattutto posto l’accento sul problema della qualificazione del danno da perdita di chance, passando dapprima attraverso la posizione di chi, in passato, riteneva che la chance costituisse un mero valore sociale, ma non anche un valore di mercato; proseguendo attraverso le teorie volte a ricomprendere il danno da perdita di chance nell’alveo del lucro cessante, con conseguente applicazione dei rigidi limiti di causalità di cui all’art. 1223 c.c.; approdando, infine, all’odierna mutata concezione del danno da perdita di chance (concezione che risente della “nuova” impostazione del sistema della responsabilità civile), secondo cui la chance costituisce una posizione soggettiva, del tutto autonoma rispetto all’utilità finale, e il danno, conseguente alla lesione della chance, è un danno presente, quindi danno emergente e non lucro cessante, suscettibile di autonoma valutazione economica.File | Dimensione | Formato | |
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