Il cappero appartiene alla famiglia delle Capparidaceae, sottofamiglia Ajugodeae Briq., trib. Rosmarinae Briq., genere Capparis Sp.:23 (1753). Il genere Capparis comprende circa 250 specie distribuite nella fascia tropicale e subtropicale del Vecchio e del Nuovo mondo. Nell’area del bacino del Mediterraneo la più diffusa risulta Capparis spinosa. In Italia è distribuita in maniera sporadica nelle zone costiere in prossimità di affioramenti rocciosi, scogliere, pendici e muri. Secondo gli autori Higton & Akeroyd (1993), le popolazioni siciliane vanno attribuite sia a Capparis spinosa subsp. spinosa var. canescens Cosson che a C. spinosa subsp. rupestris (Sm.) Nyman. La subsp. spinosa var. canescens, risulta distribuita in aree xerofile della Sicilia centro-meridionale su suoli argillosi e salini. La subsp, rupestris, frequente lungo le coste e più sporadica verso l’interno, è diffusa su rupi, pendii rocciosi e vecchi muri. La specie, marcatamente xerofila, è possibile trovarla su calcare mesozoico compatto e oligocenico, gesso, lava e tufo vulcanico. La specie seppure rinvenibile, generalmente, ad altitudini prossime al livello del mare, può spingersi ad altitudini che si aggirano intorno ai 950 m s.l.m. Il cappero si presenta con un fusto sarmentoso provvisto di rami ascendenti e raramente spinosi. Le parti eduli della pianta sono rappresentate prevalentemente dai bottoni fiorali (detti capperi) e dal frutto, una bacca localmente chiamata “cucuncio”. L’interesse prevalente del cappero deriva dalle sue rinomate proprietà condimentarie, ma la pianta presenta anche spiccate proprietà terapeutiche (aperitive, diuretiche, stimolanti, ecc.); attualmente la farmacologia moderna ha posto l’attenzione sulla possibilità di estrarre dal cappero sostanze in grado di rallentare alcuni processi d’invecchiamento della pelle (Bonina et al., 2003).

Tuttolomondo, T., Cammalleri, I. (2009). Cappero. In S. La Bella, D. Bica (a cura di), Piante officinali in Sicilia. Studio agronomico, fitochimico e farmacologico mirato alla loro valorizzazione e allo sfruttamento agro-industriale. (pp. 85-91). Canicattì (AG) : CoRiSSIA & Assessorato Agricoltura e Foreste.

Cappero

TUTTOLOMONDO, Teresa;CAMMALLERI, Ignazio
2009-01-01

Abstract

Il cappero appartiene alla famiglia delle Capparidaceae, sottofamiglia Ajugodeae Briq., trib. Rosmarinae Briq., genere Capparis Sp.:23 (1753). Il genere Capparis comprende circa 250 specie distribuite nella fascia tropicale e subtropicale del Vecchio e del Nuovo mondo. Nell’area del bacino del Mediterraneo la più diffusa risulta Capparis spinosa. In Italia è distribuita in maniera sporadica nelle zone costiere in prossimità di affioramenti rocciosi, scogliere, pendici e muri. Secondo gli autori Higton & Akeroyd (1993), le popolazioni siciliane vanno attribuite sia a Capparis spinosa subsp. spinosa var. canescens Cosson che a C. spinosa subsp. rupestris (Sm.) Nyman. La subsp. spinosa var. canescens, risulta distribuita in aree xerofile della Sicilia centro-meridionale su suoli argillosi e salini. La subsp, rupestris, frequente lungo le coste e più sporadica verso l’interno, è diffusa su rupi, pendii rocciosi e vecchi muri. La specie, marcatamente xerofila, è possibile trovarla su calcare mesozoico compatto e oligocenico, gesso, lava e tufo vulcanico. La specie seppure rinvenibile, generalmente, ad altitudini prossime al livello del mare, può spingersi ad altitudini che si aggirano intorno ai 950 m s.l.m. Il cappero si presenta con un fusto sarmentoso provvisto di rami ascendenti e raramente spinosi. Le parti eduli della pianta sono rappresentate prevalentemente dai bottoni fiorali (detti capperi) e dal frutto, una bacca localmente chiamata “cucuncio”. L’interesse prevalente del cappero deriva dalle sue rinomate proprietà condimentarie, ma la pianta presenta anche spiccate proprietà terapeutiche (aperitive, diuretiche, stimolanti, ecc.); attualmente la farmacologia moderna ha posto l’attenzione sulla possibilità di estrarre dal cappero sostanze in grado di rallentare alcuni processi d’invecchiamento della pelle (Bonina et al., 2003).
2009
Tuttolomondo, T., Cammalleri, I. (2009). Cappero. In S. La Bella, D. Bica (a cura di), Piante officinali in Sicilia. Studio agronomico, fitochimico e farmacologico mirato alla loro valorizzazione e allo sfruttamento agro-industriale. (pp. 85-91). Canicattì (AG) : CoRiSSIA & Assessorato Agricoltura e Foreste.
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