Nel lavoro viene esaminata la particolare concezione che l'autismo assume nelle culture tradizionali dell'Africa sub-sahariana. In tale contesto il bimbo autistico non viene considerato come portatore di un disturbo ma, al contrario, come un essere che non ha voluto lasciare il luogo degli antenati e che parla la lingua degli avi. Viene quindi pensato come un bimbo speciale in grado di connettersi con il mondo dell'aldilà e quindi gode di privilegi e di rispetto particolare.

PROFITA, G., DI PAOLA, P.D. (2008). L'autismo visto altrove. Il bambino antenato dei propri genitori. PLEXUS, 1(1), 66-74.

L'autismo visto altrove. Il bambino antenato dei propri genitori.

PROFITA, Gabriele;
2008-01-01

Abstract

Nel lavoro viene esaminata la particolare concezione che l'autismo assume nelle culture tradizionali dell'Africa sub-sahariana. In tale contesto il bimbo autistico non viene considerato come portatore di un disturbo ma, al contrario, come un essere che non ha voluto lasciare il luogo degli antenati e che parla la lingua degli avi. Viene quindi pensato come un bimbo speciale in grado di connettersi con il mondo dell'aldilà e quindi gode di privilegi e di rispetto particolare.
2008
PROFITA, G., DI PAOLA, P.D. (2008). L'autismo visto altrove. Il bambino antenato dei propri genitori. PLEXUS, 1(1), 66-74.
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