Questo contributo traccia un quadro d’insieme dell’architettura prodotta in Sicilia sud orientale e a Malta tra 1450 e 1550, ponendo in evidenza le tante sfaccettature e la vitalità di un gotico moderno, che genera una forte resistenza alla piena accettazione del classicismo e una prolungata persistenza di riferimenti al mondo iberico (soprattutto le regioni orientali), nel caso di Malta, filtrati spesso dal contesto siracusano. Il linguaggio classicista, in realtà, esordisce in commissioni artistiche già negli ultimi decenni del XV secolo. In Sicilia sud orientale approda rapidamente anche in architettura, attraverso l’opera di scultori chiamati a realizzare elementi architettonici, ma solo negli anni trenta del Cinquecento inizierà ad avere maggiore presa sulla committenza, sebbene con un approccio libero e antidogmatico. In ambito maltese, neppure l’arrivo dei Cavalieri di S. Giovanni provoca immediati cambiamenti nel linguaggio dell’architettura. Nessun richiamo al classicismo sembra preoccupare i Cavalieri, almeno fino alla metà del secolo XVI. Con molto sforzo, sarà solo nella generazione successiva che il primato dell’Italia del nord e dei suoi modelli si imporrà, almeno nelle intenzioni della committenza.
Garofalo, E. (2008). Fra Tardogotico e Rinascimento: la Sicilia sud-orientale e Malta. ARTIGRAMA, 23, 265-300.
Fra Tardogotico e Rinascimento: la Sicilia sud-orientale e Malta
GAROFALO, Emanuela
2008-01-01
Abstract
Questo contributo traccia un quadro d’insieme dell’architettura prodotta in Sicilia sud orientale e a Malta tra 1450 e 1550, ponendo in evidenza le tante sfaccettature e la vitalità di un gotico moderno, che genera una forte resistenza alla piena accettazione del classicismo e una prolungata persistenza di riferimenti al mondo iberico (soprattutto le regioni orientali), nel caso di Malta, filtrati spesso dal contesto siracusano. Il linguaggio classicista, in realtà, esordisce in commissioni artistiche già negli ultimi decenni del XV secolo. In Sicilia sud orientale approda rapidamente anche in architettura, attraverso l’opera di scultori chiamati a realizzare elementi architettonici, ma solo negli anni trenta del Cinquecento inizierà ad avere maggiore presa sulla committenza, sebbene con un approccio libero e antidogmatico. In ambito maltese, neppure l’arrivo dei Cavalieri di S. Giovanni provoca immediati cambiamenti nel linguaggio dell’architettura. Nessun richiamo al classicismo sembra preoccupare i Cavalieri, almeno fino alla metà del secolo XVI. Con molto sforzo, sarà solo nella generazione successiva che il primato dell’Italia del nord e dei suoi modelli si imporrà, almeno nelle intenzioni della committenza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Artigrama 23 Garofalo-compressed.pdf
accesso aperto
Descrizione: Articolo completo
Dimensione
5.95 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.95 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.