Nella Sicilia di età moderna la residenza extraurbana fortificata è un fenomeno minoritario ma per molti aspetti interessante. Sulla genesi di un tipo di residenza con bastioni, baluardi o pseudo-baluardi angolari giocò un ruolo fondamentale la trattatistica (Scamozzi, L’Idea dell’Architettura universale,1615) ma anche la situazione contingente locale i cui esiti sono verificabili anche nella vicina Malta. La posizione geografica di frontiera nel Mediterraneo e la presenza di un folto gruppo di ingegneri militari può avere innescato la sequenza di casi esaminati. È necessario poi sottolineare l’aspetto simbolico che un tale tipo di struttura riveste per certa committenza aristocratica. A prescindere da casi dove è probabile che le strutture conservassero una effettiva dimensione difensiva, in realtà è soprattutto l’aspetto rappresentativo che si può cogliere in queste costruzioni. Allusioni a fortezze moderne costituiscono elementi formali con cui legittimare un ruolo sociale. Due casi interessanti, della metà del XVII secolo, sono quelli della villa S. Marco a Bagheria e del castello di Biscari ad Acate. Alla fine del secolo, persino Giacomo Amato, un architetto che vanta una decennale formazione romana, proporrà per i principi di Spaccaforno un grande palazzo con baluardi e doppia cinta di fortificazione. L’eredità che il Settecento accoglie di questi contributi è più leggera ed evocativa. Gli aspetti “militari” di alcune ville sono ancora marcati, ma la reale portata si riduce a parodia e caricatura di un mondo ormai passato.
SCADUTO F (2008). Residenze "fortificate" in Sicilia in età moderna. LEXICON. STORIE E ARCHITETTURA IN SICILIA, 7, 37-44.
Residenze "fortificate" in Sicilia in età moderna
SCADUTO, Fulvia
2008-01-01
Abstract
Nella Sicilia di età moderna la residenza extraurbana fortificata è un fenomeno minoritario ma per molti aspetti interessante. Sulla genesi di un tipo di residenza con bastioni, baluardi o pseudo-baluardi angolari giocò un ruolo fondamentale la trattatistica (Scamozzi, L’Idea dell’Architettura universale,1615) ma anche la situazione contingente locale i cui esiti sono verificabili anche nella vicina Malta. La posizione geografica di frontiera nel Mediterraneo e la presenza di un folto gruppo di ingegneri militari può avere innescato la sequenza di casi esaminati. È necessario poi sottolineare l’aspetto simbolico che un tale tipo di struttura riveste per certa committenza aristocratica. A prescindere da casi dove è probabile che le strutture conservassero una effettiva dimensione difensiva, in realtà è soprattutto l’aspetto rappresentativo che si può cogliere in queste costruzioni. Allusioni a fortezze moderne costituiscono elementi formali con cui legittimare un ruolo sociale. Due casi interessanti, della metà del XVII secolo, sono quelli della villa S. Marco a Bagheria e del castello di Biscari ad Acate. Alla fine del secolo, persino Giacomo Amato, un architetto che vanta una decennale formazione romana, proporrà per i principi di Spaccaforno un grande palazzo con baluardi e doppia cinta di fortificazione. L’eredità che il Settecento accoglie di questi contributi è più leggera ed evocativa. Gli aspetti “militari” di alcune ville sono ancora marcati, ma la reale portata si riduce a parodia e caricatura di un mondo ormai passato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.