La canzone in dialetto, sia che usi il codice locale in funzione “poetica” (funzione «lirico-espressiva»), sia che lo usi come linguaggio di una nuova canzone di protesta e di denuncia o come simbolo del ritorno alle radici (funzione «simbolico-ideologica»), sembra rappresentare, in effetti, una straordinaria occasione per “comunicare” (per “raccontare” o per “lanciare messaggi”) attingendo a un serbatoio di immagini, pratiche, valori, denominazioni di cose di un universo culturale ormai in declino (l’universo della cultura tradizionale-dialettale, appunto). Un mondo che, avendo perso il “valore uso” di buona parte dei suoi contrassegni culturali, viene recuperato nel suo “valore segno”, mediante il consapevole riuso artistico del suo codice espressivo, della sua lingua e della sua cultura. Così la canzone in dialetto presenta spesso condizioni di “rifunzionalizzazione” della cultura dialettale che finisce per offrire agli autori non soltanto soluzioni propriamente e strettamente linguistiche, ma anche “creative”. Anche negli ultimissimi anni molte canzoni dialettali appaiono costruite mediante la rielaborazione di materiale etnodialettale con il conseguente richiamo dei valori della cultura locale (quella, cioè, espressa e tramandata con il codice dialetto). Ciò è vero: a) quando il mondo di riferimento del dialetto (la cultura tradizionale, la cultura dialettale, l’orizzonte della “civiltà contadina”) diventa serbatoio di immagini e “moduli” utili a essere impiegati come metafore della contemporaneità; b) quando il codice locale si fa strumento per celebrare ed esprimere l’identità e il sentimento dei luoghi.
Roberto Sottile (2020). Der Dialekt in der Canzone der Gegenwart. ZIBALDONE, 69, 41-52.
Der Dialekt in der Canzone der Gegenwart
Roberto Sottile
2020-01-01
Abstract
La canzone in dialetto, sia che usi il codice locale in funzione “poetica” (funzione «lirico-espressiva»), sia che lo usi come linguaggio di una nuova canzone di protesta e di denuncia o come simbolo del ritorno alle radici (funzione «simbolico-ideologica»), sembra rappresentare, in effetti, una straordinaria occasione per “comunicare” (per “raccontare” o per “lanciare messaggi”) attingendo a un serbatoio di immagini, pratiche, valori, denominazioni di cose di un universo culturale ormai in declino (l’universo della cultura tradizionale-dialettale, appunto). Un mondo che, avendo perso il “valore uso” di buona parte dei suoi contrassegni culturali, viene recuperato nel suo “valore segno”, mediante il consapevole riuso artistico del suo codice espressivo, della sua lingua e della sua cultura. Così la canzone in dialetto presenta spesso condizioni di “rifunzionalizzazione” della cultura dialettale che finisce per offrire agli autori non soltanto soluzioni propriamente e strettamente linguistiche, ma anche “creative”. Anche negli ultimissimi anni molte canzoni dialettali appaiono costruite mediante la rielaborazione di materiale etnodialettale con il conseguente richiamo dei valori della cultura locale (quella, cioè, espressa e tramandata con il codice dialetto). Ciò è vero: a) quando il mondo di riferimento del dialetto (la cultura tradizionale, la cultura dialettale, l’orizzonte della “civiltà contadina”) diventa serbatoio di immagini e “moduli” utili a essere impiegati come metafore della contemporaneità; b) quando il codice locale si fa strumento per celebrare ed esprimere l’identità e il sentimento dei luoghi.File | Dimensione | Formato | |
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