L’articolo tratta di un caso studio relativo allo sgombero della Casa del Popolo, avvenuto a Palermo nel settembre del 2019 ed all’avvio di una azione giudiziaria a carico di ventidue attivisti. Il processo non è ancora iniziato. Agli imputati, nel mese di novembre 2019, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, con il quale è stato contestato loro il reato di concorso in invasione di terreni ed edifici pubblici o destinati ad uso pubblico (artt. 110, 633 e 639 bis c.p.), senza alcuna distinzione tra i soggetti «occupanti» e soggetti che frequentavano il luogo solo per partecipare ad iniziative di carattere culturale. Attraverso un’analisi del caso e dei fatti che lo caratterizzano, della storia dell’immobile (l’ex Istituto Statale per Sordomuti) e di alcune esperienze proprie di altri ordinamenti giuridici, l’Autrice tenta di dare risposta a due domande essenziali: quando un bene si dice comune? E quando l’uso sociale ad opera di una collettività di persone può essere ritenuto meritevole di tutela più di altri valori rilevanti?
Pera (2020). La Casa del Popolo di Palermo: l'ennesimo caso di inerzia politica e amministrativa. Ipotesi di uso dei beni comuni per una buona discussione. RIVISTA DI DIRITTI COMPARATI, 2(special issue), 138-168.
La Casa del Popolo di Palermo: l'ennesimo caso di inerzia politica e amministrativa. Ipotesi di uso dei beni comuni per una buona discussione
Pera
2020-01-01
Abstract
L’articolo tratta di un caso studio relativo allo sgombero della Casa del Popolo, avvenuto a Palermo nel settembre del 2019 ed all’avvio di una azione giudiziaria a carico di ventidue attivisti. Il processo non è ancora iniziato. Agli imputati, nel mese di novembre 2019, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, con il quale è stato contestato loro il reato di concorso in invasione di terreni ed edifici pubblici o destinati ad uso pubblico (artt. 110, 633 e 639 bis c.p.), senza alcuna distinzione tra i soggetti «occupanti» e soggetti che frequentavano il luogo solo per partecipare ad iniziative di carattere culturale. Attraverso un’analisi del caso e dei fatti che lo caratterizzano, della storia dell’immobile (l’ex Istituto Statale per Sordomuti) e di alcune esperienze proprie di altri ordinamenti giuridici, l’Autrice tenta di dare risposta a due domande essenziali: quando un bene si dice comune? E quando l’uso sociale ad opera di una collettività di persone può essere ritenuto meritevole di tutela più di altri valori rilevanti?File | Dimensione | Formato | |
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