Il contributo ha per oggetto le scelte interpuntive di Leopardi con una prospettiva più strettamente linguistica, collocandosi nell’ambito dei lavori che, a partire dai primi anni del Duemila, sono stati dedicati alle funzioni dei vari segni interpuntivi. Ci si sofferma prima sulle riflessioni metalinguistiche relative alla punteggiatura, quali emergono dall’epistolario e dallo Zibaldone, ricostruendo quale potesse essere il background teorico a cui Leopardi faceva riferimento, e ci si concentra poi su un’analisi quantitativa e qualitativa dei vari segni di interpunzione dei Canti, facendo interagire riflessione metalinguistica e scelte testuali su questo preciso aspetto della lingua centrale nella sua riflessione. In tal senso, è possibile analizzare l’uso della punteggiatura negli autografi e confrontare quanto viene affermato con quanto viene agito nelle scelte linguistiche, in modo da poter ricostruire il sistema interpuntivo leopardiano e porlo in relazione con la norma dell’Ottocento, così da scorgere tratti innovativi e conservativi rispetto a quanto si era via via affermato sugli usi interpuntivi nei secoli passati .
Amenta, L., Rosato, M. (2020). "Spesse volte una virgola ben messa, dà luce a tutto un periodo": la punteggiatura in Leopardi tra tradizione e innovazione. In A. Ferrari, L. Lala, F. Pecorari, R. Stojmenova Weber (a cura di), Capitoli di storia della punteggiatura italiana (pp. 403-423). Alessandria : Edizioni dell'orso.
"Spesse volte una virgola ben messa, dà luce a tutto un periodo": la punteggiatura in Leopardi tra tradizione e innovazione
Amenta, Luisa
;Rosato, Morena
2020-01-01
Abstract
Il contributo ha per oggetto le scelte interpuntive di Leopardi con una prospettiva più strettamente linguistica, collocandosi nell’ambito dei lavori che, a partire dai primi anni del Duemila, sono stati dedicati alle funzioni dei vari segni interpuntivi. Ci si sofferma prima sulle riflessioni metalinguistiche relative alla punteggiatura, quali emergono dall’epistolario e dallo Zibaldone, ricostruendo quale potesse essere il background teorico a cui Leopardi faceva riferimento, e ci si concentra poi su un’analisi quantitativa e qualitativa dei vari segni di interpunzione dei Canti, facendo interagire riflessione metalinguistica e scelte testuali su questo preciso aspetto della lingua centrale nella sua riflessione. In tal senso, è possibile analizzare l’uso della punteggiatura negli autografi e confrontare quanto viene affermato con quanto viene agito nelle scelte linguistiche, in modo da poter ricostruire il sistema interpuntivo leopardiano e porlo in relazione con la norma dell’Ottocento, così da scorgere tratti innovativi e conservativi rispetto a quanto si era via via affermato sugli usi interpuntivi nei secoli passati .File | Dimensione | Formato | |
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