Tenendo conto di un approccio archeologico del sapere socio-criminologico, l’obiettivo principale del saggio è tentare di comprendere in che modo i discorsi socio-criminologici sugli LGBT si caratterizzino non tanto rispetto al loro oggetto privilegiato, quanto piuttosto in base al modo attraverso cui formano questi stessi oggetti; si tratta di analizzare, dunque, le modalità che organizzano storicamente i modelli culturali proiettati dai discorsi medico-legali-criminologici da intendersi prevalentemente come «pratiche che formano sistematicamente gli oggetti di cui parlano». In particolare, la costruzione della tipologia dell’“invertito” ha origine a partire dal discorso medico nella metà del XIX secolo e, passando attraverso l’antropologia criminale, perviene al XX secolo, momento in cui la produzione dei discorsi repressivi in ambito medico-legale, criminologico e penalistico nei paesi occidentali tradisce, contro ogni aspettativa di rinnovamento, una forte assonanza con l’analisi positivistica “tradizionale”.
Rinaldi C (2020). I fondamenti etero/cisnormativi del discorso criminologico. Una breve riflessione storico-sociologica. In I. Fazio, R.L. Foti (a cura di), Soggetti Diritti Poteri. Studi per Giovanna Fiume (pp. 117-131). Milano : Franco Angeli.
I fondamenti etero/cisnormativi del discorso criminologico. Una breve riflessione storico-sociologica
Rinaldi C
2020-01-01
Abstract
Tenendo conto di un approccio archeologico del sapere socio-criminologico, l’obiettivo principale del saggio è tentare di comprendere in che modo i discorsi socio-criminologici sugli LGBT si caratterizzino non tanto rispetto al loro oggetto privilegiato, quanto piuttosto in base al modo attraverso cui formano questi stessi oggetti; si tratta di analizzare, dunque, le modalità che organizzano storicamente i modelli culturali proiettati dai discorsi medico-legali-criminologici da intendersi prevalentemente come «pratiche che formano sistematicamente gli oggetti di cui parlano». In particolare, la costruzione della tipologia dell’“invertito” ha origine a partire dal discorso medico nella metà del XIX secolo e, passando attraverso l’antropologia criminale, perviene al XX secolo, momento in cui la produzione dei discorsi repressivi in ambito medico-legale, criminologico e penalistico nei paesi occidentali tradisce, contro ogni aspettativa di rinnovamento, una forte assonanza con l’analisi positivistica “tradizionale”.File | Dimensione | Formato | |
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