Di fronte alla consapevolezza della complessità, varietà ed incertezza del tema ambiente e della sua tutela non è parso più possibile individuare strumenti e soluzioni ideal-tipici, espressi dalla legge, validi a prescindere dal tempo in cui vengono impiegati e dal contesto su cui insistono, e frutto in ogni caso della elaborazione unilaterale del legislatore. Da qui un articolato e diffuso movimento di ripensamento del tradizionale sistema di regolazione di matrice pubblicistica in materia ambientale indicato solitamente con il sintagma command and control, in base al quale le tre funzioni principali del processo di regulation (fissazione degli standard di condotta dei soggetti regolati – standard setting, controllo sull’osservanza del precetto - monitoring, imposizione di sanzioni in caso di inottemperanza - enforcement) sono affidate esclusivamente al soggetto pubblico. La spinta verso la ricerca di altri modelli strategici di diritto, la cui natura e variabilità sono oggetto del lavoro, trova dunque le sue ragioni tanto nello sforzo di ridurre o quantomeno contenere i difetti della regolazione tradizionale in materia ambientale (legalismo esasperato, irragionevoli ritardi, inefficienze e contraddizioni nella applicazione del precetto, staticità rispetto alle complesse e mutevoli esigenze della tutela ambientale), quanto nell’intento di guadagnare un punto di vista del giuridico più «responsabilizzato» ovvero «aperto ai bisogni e alle esigenze della società»

CASABONA S (2008). A compliance style of enforcement: il gusto di rispettare le regole. RIVISTA CRITICA DEL DIRITTO PRIVATO, 2, 275-308.

A compliance style of enforcement: il gusto di rispettare le regole

CASABONA, Salvatore
2008-01-01

Abstract

Di fronte alla consapevolezza della complessità, varietà ed incertezza del tema ambiente e della sua tutela non è parso più possibile individuare strumenti e soluzioni ideal-tipici, espressi dalla legge, validi a prescindere dal tempo in cui vengono impiegati e dal contesto su cui insistono, e frutto in ogni caso della elaborazione unilaterale del legislatore. Da qui un articolato e diffuso movimento di ripensamento del tradizionale sistema di regolazione di matrice pubblicistica in materia ambientale indicato solitamente con il sintagma command and control, in base al quale le tre funzioni principali del processo di regulation (fissazione degli standard di condotta dei soggetti regolati – standard setting, controllo sull’osservanza del precetto - monitoring, imposizione di sanzioni in caso di inottemperanza - enforcement) sono affidate esclusivamente al soggetto pubblico. La spinta verso la ricerca di altri modelli strategici di diritto, la cui natura e variabilità sono oggetto del lavoro, trova dunque le sue ragioni tanto nello sforzo di ridurre o quantomeno contenere i difetti della regolazione tradizionale in materia ambientale (legalismo esasperato, irragionevoli ritardi, inefficienze e contraddizioni nella applicazione del precetto, staticità rispetto alle complesse e mutevoli esigenze della tutela ambientale), quanto nell’intento di guadagnare un punto di vista del giuridico più «responsabilizzato» ovvero «aperto ai bisogni e alle esigenze della società»
2008
CASABONA S (2008). A compliance style of enforcement: il gusto di rispettare le regole. RIVISTA CRITICA DEL DIRITTO PRIVATO, 2, 275-308.
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