Nella pro Marcello Cicerone si propone di fare della sorte di Marcello, graziato da Cesare, il paradigma della restituzione alla res publica dei moderati boni viri che nel conflitto civile avevano aderito alla fazione pompeiana. Questa finalità viene perseguita occultando nella rappresentazione dell’esule il tratto distintivo dell’asprezza intransigente e presentando la scelta di Marcello, dello stesso Cicerone e dei loro amici di collocarsi sul fronte di Pompeo come un error humanus, giustificabile perché determinato da un fatum inesplicabile e non frutto di crudelitas o di cupiditas,: della correttezza di tale valutazione è trovata conferma proprio nella clementia elargita da Cesare agli antichi avversari. Viene così operata una radicale ridefinizione della maschera catoniana consapevolmente indossata dall’esule di Mitilene, del quale nell’orazione ciceroniana sono invece abilmente posti in evidenza i comportamenti che ne fanno un doppio dello stesso Arpinate.
PICONE, G. (2008). Il paradigma Marcello. Tra esilio e clementia Caesaris. In G. PICONE (a cura di), Clementia Caesaris. Modelli etici, parenesi e retorica dell'esilio (pp. 63-81). PALERMO : Palumbo.
Il paradigma Marcello. Tra esilio e clementia Caesaris
PICONE, Giusto
2008-01-01
Abstract
Nella pro Marcello Cicerone si propone di fare della sorte di Marcello, graziato da Cesare, il paradigma della restituzione alla res publica dei moderati boni viri che nel conflitto civile avevano aderito alla fazione pompeiana. Questa finalità viene perseguita occultando nella rappresentazione dell’esule il tratto distintivo dell’asprezza intransigente e presentando la scelta di Marcello, dello stesso Cicerone e dei loro amici di collocarsi sul fronte di Pompeo come un error humanus, giustificabile perché determinato da un fatum inesplicabile e non frutto di crudelitas o di cupiditas,: della correttezza di tale valutazione è trovata conferma proprio nella clementia elargita da Cesare agli antichi avversari. Viene così operata una radicale ridefinizione della maschera catoniana consapevolmente indossata dall’esule di Mitilene, del quale nell’orazione ciceroniana sono invece abilmente posti in evidenza i comportamenti che ne fanno un doppio dello stesso Arpinate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.