Cookbooks. Narrative spaces and user manuals

In the system that defines the various types of books editorial graphics deals with in the field of visual communication design, a section in itself, with its own history, structure, specific language, is that of cookbooks: veritable handbooks for the preparation of foods – and not, in a simplistic, general definition, recipe books, in that they are artefacts containing not only techniques and practices, but also plenty of information concerning foods, quantities, times, temperatures, processes, methods, garnishing – all aspects that make these books look more like technical manuals than culinary literature for reading. Or maybe, as we mentioned above, they are simply books with a double identity, whose pages encompass both genres: one, technical-scientific; the other, purely narrative. These books are artefacts that impose the stillness of a shot, obtained through the printing process, on a sector like cookery, whose recipes, having their own precise storytelling structure and sequence, are subject, wherever there remains an oral tradition, to unceasing interpolations, changes, translations, betrayals.

Nel sistema che definisce le diverse tipologie di volumi di cui si occupa la grafica editoriale nell’ambito del design della comunicazione visiva, una sezione a sé, con una sua storia, una sua struttura, un suo preciso linguaggio, è quello occupato dai libri di cucina, veri e propri manuali d’uso per la preparazione dei cibi, e così dovrebbero essere sempre chiamati, non semplicemente ricettari, molto più genericamente e riduttivamente, i quali rappresentano degli artefatti atti a contenere non solo pratiche e tecniche ma anche indicazioni relative ad alimenti, dosaggi, tempi, temperature, lavorazioni, procedure, finiture, tutti aspetti questi che li fanno più assomigliare a manuali tecnici piuttosto che a libri di letteratura culinaria, o forse come accennato prima sono solo libri dalla duplice identità che inglobano tra le loro pagine entrambe le nature, quella tecnico-scientifica e quella puramente narrativa.