Architecture has been built for millennia to stay the same - according to the Vitruvian "firmitas". Instead, today it is oriented toward a dynamic adaptation to the changes in its context. The climate change is the most evident epiphenomenon among those that have imposed the new paradigms of resilience, the programmatic indeterminacy, the morphological flexibility, the open systemic approaches. Far from being a simple technical adaptation to new needs, the resilient architecture progressively clarifies its theoretical assumptions and its cultural derivations. A genealogical approach concerning the reformulation of some themes firstly introduced by the Japanese movement of Metabolism, helps to reframe its evolution and aims to contribute to the understanding of the formal definition of these new architectures.
Identificata per millenni attraverso la sua capacità di durare identica nel tempo – secondo il paradigma della firmitas vitruviana - l’architettura contemporanea è invece chiamata oggi ad un adattamento dinamico alle mutazioni del suo contesto. L’emergenza climatica è l’epifenomeno più evidente fra quelli che hanno orientato la disciplina verso l’indeterminatezza programmatica, la flessibilità morfologica, gli approcci sistemici aperti. Lontana dall’essere un semplice adeguamento tecnico a nuove esigenze quantitative, l’architettura resiliente chiarisce progressivamente i suoi termini teorici e le sue derivazioni culturali. Un approccio genealogico che traccia la riformulazione di alcuni temi introdotti originariamente dal movimento giapponese del Metabolismo consente la lettura trasversale di opere dei primi anni del secondo dopoguerra e di alcuni progetti contemporanei esplicitamente orientati al nuovo approccio resiliente, delineando i caratteri compositivi che rinnovano l’architettura come produzione culturale situata, sempre legata alle sollecitazioni e ai valori delle società che la desiderano e la producono.
TESORIERE, Z. (2019). Dopo la firmitas. Prospettiva metabolista di architetture resilienti. AGATHÓN(6), 58-65.
Data di pubblicazione: | 2019 |
Titolo: | Dopo la firmitas. Prospettiva metabolista di architetture resilienti |
Autori: | TESORIERE, Zeila (Corresponding) |
Citazione: | TESORIERE, Z. (2019). Dopo la firmitas. Prospettiva metabolista di architetture resilienti. AGATHÓN(6), 58-65. |
Rivista: | |
Digital Object Identifier (DOI): | http://dx.doi.org/10.19229/2464-9309/662019 |
Abstract: | Architecture has been built for millennia to stay the same - according to the Vitruvian "firmitas". Instead, today it is oriented toward a dynamic adaptation to the changes in its context. The climate change is the most evident epiphenomenon among those that have imposed the new paradigms of resilience, the programmatic indeterminacy, the morphological flexibility, the open systemic approaches. Far from being a simple technical adaptation to new needs, the resilient architecture progressively clarifies its theoretical assumptions and its cultural derivations. A genealogical approach concerning the reformulation of some themes firstly introduced by the Japanese movement of Metabolism, helps to reframe its evolution and aims to contribute to the understanding of the formal definition of these new architectures. |
Abstract: | Identificata per millenni attraverso la sua capacità di durare identica nel tempo – secondo il paradigma della firmitas vitruviana - l’architettura contemporanea è invece chiamata oggi ad un adattamento dinamico alle mutazioni del suo contesto. L’emergenza climatica è l’epifenomeno più evidente fra quelli che hanno orientato la disciplina verso l’indeterminatezza programmatica, la flessibilità morfologica, gli approcci sistemici aperti. Lontana dall’essere un semplice adeguamento tecnico a nuove esigenze quantitative, l’architettura resiliente chiarisce progressivamente i suoi termini teorici e le sue derivazioni culturali. Un approccio genealogico che traccia la riformulazione di alcuni temi introdotti originariamente dal movimento giapponese del Metabolismo consente la lettura trasversale di opere dei primi anni del secondo dopoguerra e di alcuni progetti contemporanei esplicitamente orientati al nuovo approccio resiliente, delineando i caratteri compositivi che rinnovano l’architettura come produzione culturale situata, sempre legata alle sollecitazioni e ai valori delle società che la desiderano e la producono. |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana |
Appare nelle tipologie: | 1.01 Articolo in rivista |
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