La riorganizzazione della città post-moderna occidentale in epoca post-fordista è sempre più spesso legata agli esiti (permanenti o transitori) dei movimenti transnazionali di popolazione, che ne segnano l’immagine e la struttura sotto il profilo culturale, economico, sociale e spaziale. I suddetti movimenti di popolazione solitamente vengono percepiti come destabilizzanti rispetto ai caratteri consolidati delle società occidentali ma, allo stesso tempo, concorrono alla costruzione della cosmopoli multiculturale. Non a caso nelle regioni urbane maggiormente interessate da tali fenomeni appaiono più evidenti quelle trasformazioni socio-spaziali che contraddistinguono l’attuale transizione post-metropolitana, caratterizzata da un incremento della pluralità etnica dei suoi componenti, residenti e non. Alla luce delle suddette considerazioni, il contributo analizza le modalità con le quali i suddetti flussi migratori, alimentati dai fenomeni di globalizzazione e dall’apparente smaterializzazione dei confini degli Stati nazionali, tendono a delineare nuove geografie multi-culturali e a generare un «mosaico sociale ristrutturato» («città frattale») che da una parte si configura come l’esito transitorio di fenomeni di redistribuzione spaziale del capitale, del lavoro e della cultura («cosmopoli») e, dall’altra, come la più evidente manifestazione di forme di ibridazione sociale dello spazio («exopoli»).
Lo Piccolo, F. (2019). Movimenti di popolazione tra l’intensificarsi di flussi e la proliferazione di confini. In C. Perrone, M. Russo (a cura di), Per una città sostenibile : quattordici voci per un manifesto (pp. 73-79). Roma : Donzelli.
Movimenti di popolazione tra l’intensificarsi di flussi e la proliferazione di confini
Lo Piccolo, Francesco
2019-01-01
Abstract
La riorganizzazione della città post-moderna occidentale in epoca post-fordista è sempre più spesso legata agli esiti (permanenti o transitori) dei movimenti transnazionali di popolazione, che ne segnano l’immagine e la struttura sotto il profilo culturale, economico, sociale e spaziale. I suddetti movimenti di popolazione solitamente vengono percepiti come destabilizzanti rispetto ai caratteri consolidati delle società occidentali ma, allo stesso tempo, concorrono alla costruzione della cosmopoli multiculturale. Non a caso nelle regioni urbane maggiormente interessate da tali fenomeni appaiono più evidenti quelle trasformazioni socio-spaziali che contraddistinguono l’attuale transizione post-metropolitana, caratterizzata da un incremento della pluralità etnica dei suoi componenti, residenti e non. Alla luce delle suddette considerazioni, il contributo analizza le modalità con le quali i suddetti flussi migratori, alimentati dai fenomeni di globalizzazione e dall’apparente smaterializzazione dei confini degli Stati nazionali, tendono a delineare nuove geografie multi-culturali e a generare un «mosaico sociale ristrutturato» («città frattale») che da una parte si configura come l’esito transitorio di fenomeni di redistribuzione spaziale del capitale, del lavoro e della cultura («cosmopoli») e, dall’altra, come la più evidente manifestazione di forme di ibridazione sociale dello spazio («exopoli»).File | Dimensione | Formato | |
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