Il saggio affronta il tema della struttura dell’obbligazione e sostiene l’idea che quest’ultima si caratterizzi per la diversità di contenuto dei suoi due elementi costitutivi: il debito e il credito. Tale diversità non implica, però, anche l’autonomia dei due elementi, i quali anzi trovano la loro sintesi nella dimensione del rapporto, che rappresenta, per l’appunto, la specificità dell’obbligazione rispetto ad altre figure. Il debito e il credito sono, infatti, congiunti dal nesso di correlazione ma di non identità, che è tale da creare tra i due elementi una relazione di mezzo a fine, e ciò giustifica la conclusione secondo cui l’oggetto del diritto di credito non è costituito – a dispetto dell’insegnamento proposto della linea di pensiero tradizionale – dalla prestazione, ma dal bene dovuto, ossia dall’utilità alla cui attribuzione al creditore l’obbligazione è preordinata. Le conferme di una tale opzione dogmatica si traggono dall’esame degli artt. 1180, 1189 e 1201 ss. c.c. La rilettura a cui viene sottoposta l’obbligazione consente di chiarire il reale contenuto della tradizionale contrapposizione tra teoria c.d. patrimoniale e teorie c.d. personali e, soprattutto, permette di svelare il recente equivoco in cui è incorsa l’opinione che ravvisa nella prestazione l’elemento necessario della fase statica ma non anche di quella dinamica del rapporto obbligatorio.
PIRAINO F (2009). LA DIVERSITA' DI CONTENUTO DI DEBITO E CREDITO IN SENO ALL'UNITARIO RAPPORTO OBBLIGATORIO. RIVISTA DI DIRITTO DELL'ECONOMIA, DEI TRASPORTI E DELL'AMBIENTE, VII, 1-71.
LA DIVERSITA' DI CONTENUTO DI DEBITO E CREDITO IN SENO ALL'UNITARIO RAPPORTO OBBLIGATORIO
PIRAINO, Fabrizio
2009-01-01
Abstract
Il saggio affronta il tema della struttura dell’obbligazione e sostiene l’idea che quest’ultima si caratterizzi per la diversità di contenuto dei suoi due elementi costitutivi: il debito e il credito. Tale diversità non implica, però, anche l’autonomia dei due elementi, i quali anzi trovano la loro sintesi nella dimensione del rapporto, che rappresenta, per l’appunto, la specificità dell’obbligazione rispetto ad altre figure. Il debito e il credito sono, infatti, congiunti dal nesso di correlazione ma di non identità, che è tale da creare tra i due elementi una relazione di mezzo a fine, e ciò giustifica la conclusione secondo cui l’oggetto del diritto di credito non è costituito – a dispetto dell’insegnamento proposto della linea di pensiero tradizionale – dalla prestazione, ma dal bene dovuto, ossia dall’utilità alla cui attribuzione al creditore l’obbligazione è preordinata. Le conferme di una tale opzione dogmatica si traggono dall’esame degli artt. 1180, 1189 e 1201 ss. c.c. La rilettura a cui viene sottoposta l’obbligazione consente di chiarire il reale contenuto della tradizionale contrapposizione tra teoria c.d. patrimoniale e teorie c.d. personali e, soprattutto, permette di svelare il recente equivoco in cui è incorsa l’opinione che ravvisa nella prestazione l’elemento necessario della fase statica ma non anche di quella dinamica del rapporto obbligatorio.File | Dimensione | Formato | |
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