Il gioco d’azzardo rappresenta la più antica e studiata tra le dipendenze senza droga. Presente sin dalle epoche più antiche, negli anni è stato oggetto di numerose ricerche e di svariati modelli interpretativi (di matrice neurobiologica, psicodinamica, ecc.) rivolti alla conoscenza del gioco – anche nella sua variante tecnologica – come dipendenza comportamentale (con le caratteristiche condizioni di craving, tolleranza, assuefazione, astinenza), all’eziopatogenesi, alla comprensione della personalità del giocatore, con attenzione al giocatore adolescente. Vengono proposti, in particolare, l’inquadramento diagnostico del DSM IV, alcuni spunti interpretativi di matrice psicodinamica, il modello di Robert Custer, nonché alcuni tra gli studi più importanti condotti sull’argomento quali sono gli studi di Blaszczynski e Nower.
La Barbera D, La Cascia C (2008). Il gioco d'azzardo patologico. NOOS, 14(2), 129-138.
Il gioco d'azzardo patologico
LA BARBERA, Daniele;LA CASCIA, Caterina
2008-01-01
Abstract
Il gioco d’azzardo rappresenta la più antica e studiata tra le dipendenze senza droga. Presente sin dalle epoche più antiche, negli anni è stato oggetto di numerose ricerche e di svariati modelli interpretativi (di matrice neurobiologica, psicodinamica, ecc.) rivolti alla conoscenza del gioco – anche nella sua variante tecnologica – come dipendenza comportamentale (con le caratteristiche condizioni di craving, tolleranza, assuefazione, astinenza), all’eziopatogenesi, alla comprensione della personalità del giocatore, con attenzione al giocatore adolescente. Vengono proposti, in particolare, l’inquadramento diagnostico del DSM IV, alcuni spunti interpretativi di matrice psicodinamica, il modello di Robert Custer, nonché alcuni tra gli studi più importanti condotti sull’argomento quali sono gli studi di Blaszczynski e Nower.File | Dimensione | Formato | |
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