L’approdo e la presenza dei minori stranieri non accompagnati (da qui MSNA) nel territorio italiano continua a sollecitare una profonda riflessione sugli strumenti utilizzati per la loro formazione di base e professionale. Frequentare la scuola per i MSNA significa, di fatto, avere accesso ad una esperienza indispensabile per il successivo percorso di inclusione, formale e informale. Da un lato, infatti, il conseguimento del certificato di conoscenza della lingua italiana di livello A2 è essenziale per il rilascio del permesso di soggiorno UE e, d’altro canto, l’apprendimento della lingua italiana concorre a rafforzare il processo di definizione della propria identità all’interno del contesto di accoglienza e a ricucire la «lacerazione culturale» subita da questi giovani (Bichi, 2008), oltre ad aiutarli a superare lo stato di «provvisorietà» (Sayad, 2002) sul piano relazionale, affettivo e culturale. La Sicilia, regione fortemente implicata nell’accoglienza dei MSNA, offre la possibilità di un’analisi su tali esperienze scolastiche: è qui, infatti, che risultano ospitati il 38% dei MSNA accolti in Italia (dati al 31/12/2018, in Greco, Tumminelli, 2019, p. 40). Circa un terzo dei MSNA presenti in Sicilia frequenta percorsi scolastici (Di Rosa et al., 2019, p. 52) presso i CPIA, cioè i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, corsi con orari pomeridiani e serali per l’ottenimento di licenza media e diploma, che, di conseguenza, diventano oggi un luogo significativo, un «soggetto culturale e presidio educativo nel territorio» (Floreancig, 2018, p. 15).
Di Rosa R.T., G.G. (2019). L’inclusione dei minori stranieri non accompagnati. Una sfida accolta dai Centri per l’istruzione della Sicilia. In M. Colombo, F. Scardigno (a cura di), La formazione dei rifugiati e dei minori stranieri non accompagnati. Una realtà necessaria (pp. 73-87). Milano : Vita e Pensiero.
L’inclusione dei minori stranieri non accompagnati. Una sfida accolta dai Centri per l’istruzione della Sicilia
Di Rosa R. T.
Conceptualization
;Gucciardo G.
Methodology
2019-01-01
Abstract
L’approdo e la presenza dei minori stranieri non accompagnati (da qui MSNA) nel territorio italiano continua a sollecitare una profonda riflessione sugli strumenti utilizzati per la loro formazione di base e professionale. Frequentare la scuola per i MSNA significa, di fatto, avere accesso ad una esperienza indispensabile per il successivo percorso di inclusione, formale e informale. Da un lato, infatti, il conseguimento del certificato di conoscenza della lingua italiana di livello A2 è essenziale per il rilascio del permesso di soggiorno UE e, d’altro canto, l’apprendimento della lingua italiana concorre a rafforzare il processo di definizione della propria identità all’interno del contesto di accoglienza e a ricucire la «lacerazione culturale» subita da questi giovani (Bichi, 2008), oltre ad aiutarli a superare lo stato di «provvisorietà» (Sayad, 2002) sul piano relazionale, affettivo e culturale. La Sicilia, regione fortemente implicata nell’accoglienza dei MSNA, offre la possibilità di un’analisi su tali esperienze scolastiche: è qui, infatti, che risultano ospitati il 38% dei MSNA accolti in Italia (dati al 31/12/2018, in Greco, Tumminelli, 2019, p. 40). Circa un terzo dei MSNA presenti in Sicilia frequenta percorsi scolastici (Di Rosa et al., 2019, p. 52) presso i CPIA, cioè i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, corsi con orari pomeridiani e serali per l’ottenimento di licenza media e diploma, che, di conseguenza, diventano oggi un luogo significativo, un «soggetto culturale e presidio educativo nel territorio» (Floreancig, 2018, p. 15).File | Dimensione | Formato | |
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